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Dominik Paris ai piccoli sciatori: «Siate costanti, ma divertitevi»

Barbara Fenotti
Il campione ospite dell’incontro organizzato dallo Sci Club Concesio all’auditorium delle scuole medie di San Vigilio: «Tra i 17 e i 18 anni feci una pausa in una malga»
Dominik Paris in compagnia dei piccoli atleti presenti all'incontro - © www.giornaledibrescia.it
Dominik Paris in compagnia dei piccoli atleti presenti all'incontro - © www.giornaledibrescia.it
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Immagina di essere un appassionato di sci e trovarti a scambiare due chiacchiere con Dominik Paris, a 35 anni già sul podio degli azzurri più titolati del secolo di storia del nostro sci.

È successo domenica scorsa alle tante persone presenti all’incontro organizzato dallo Sci Club Concesio all’auditorium delle scuole medie di San Vigilio. Tra di loro anche diversi giovanissimi: bambini e bambine, ragazzi e ragazze che stanno iniziando a muovere i primi veri passi nel tanto affascinante quanto complesso mondo dello sport su neve.

Successo

Ironico, spontaneo e divertente, l’atleta altoatesino ha conquistato grandi e piccini, con questi ultimi che, al termine dell’incontro, hanno chiesto una foto e un autografo al campione. In dialogo con Paolo Del Cassi, il presidente dello Sci Club di Concesio, Dominik ha raccontato alcuni aneddoti della sua vita poco conosciuti e della sua carriera.

A cavallo tra i 17 e i 18 anni, dopo anni e anni di sci alle spalle, ha deciso di fermarsi e prendersi una pausa di riflessione. «A quell’età è normale non avere in mente solamente lo sport - ha spiegato -: ci sono anche gli amici e le uscite, cose alle quali all’epoca non volevo rinunciare».

Nello stesso periodo ha lasciato la casa dei genitori e si è trasferito in una malga in Svizzera, dove ha trascorso un periodo anche riflettendo su cosa volesse diventare da grande. La risposta, alla fine, era una e solo una: voleva riprendere in mano la sua carriera sugli sci, realizzando il sogno di quando era un bambino di diventare un atleta vincente. «Nel periodo della pausa in malga sono maturato - ha raccontato - e, da quando ho ripreso ad allenarmi, dopo soli due anni sono arrivato in Coppa del Mondo: è andato tutto molto veloce».

Il campione azzurro ha fatto il pieno di consensi - © www.giornaledibrescia.it
Il campione azzurro ha fatto il pieno di consensi - © www.giornaledibrescia.it

Numeri

Ad oggi Paris conta 22 vittorie (18 in discesa libera e 4 in supergigante), 11 secondi posti, 14 terzi posti, un totale di 47 podi, 2 medaglie (1 oro al Supergigante di Are nel 2019 e un bronzo nel Supergigante a Garmisch-Partenkirchen nel 2009) ed è stato vincitore della Coppa del Mondo di Supergigante nel 2019. Non sono in molti nella storia ad aver domato tutte le discese più ambite dell’intero circuito: Paris appartiene a questa ristrettissima cerchia.

L’obiettivo di ogni stagione è sempre lo stesso, ovvero essere quello più veloce in pista. Per raggiungerlo la chiave è la costanza. La medesima che, come lui stesso ha detto domenica, «i genitori dovrebbero trasmettere ai figli quando questi decidono di iniziare uno sport: magari dopo poco non hanno più molta voglia ed è lì che mamma e papà dovrebbero supportarli, spiegando loro che dovrebbero almeno finire la stagione. Poi saranno liberi di scegliere se proseguire o meno».

Ma occhio a non fare in modo che lo sci diventi onnipresente nella vita di un bambino. «Un conto è alle superiori, quando l’allenamento è importante - ha detto Paris -, un conto è prima: io, ad esempio, non sono un fan delle sciate estive. D’estate si gioca con gli amici, si praticano anche altri sport e altre attività. Una volta mio papà mi portò allo Stelvio da piccolo durante le vacanze estive e, alla fine, gli dissi che se ci avesse riprovato non avrei sciato mai più».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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