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Daniele Romano argento europeo di K1 sulle orme del padre

Mario Nicoliello
Il desenzanese segue la strada del genitore Dario: a medaglia nel campionato U18 l’1 agosto come ai Giochi olimpici l’idolo De Gennaro, con cui s’allena
Daniele Romano
Daniele Romano
AA

Medaglia d’argento al campionato europeo Under 18 di canoa slalom, dopo essere stato quarto al Mondiale nella medesima categoria. Tutto nel giro di un mese. La carriera giovanile di Daniele Romano nel K1 prende quota proprio nel giorno dell’anniversario del titolo olimpico di Giovanni De Gennaro a Parigi.

Coincidenza

«Il 1° agosto 2024 - racconta Daniele - ero a Praga per una competizione e quando ho visto Giovanni vincere ho immaginato che un giorno sarebbe potuto capitare anche a me». Calma, ci sarà tempo. Intanto occorre avanzare piano piano. «Questo inverno ho avuto il piacere di potermi allenare a lungo con De Gennaro a Vobarno e durante le discese mi spronava sempre a fare meglio, aiutandomi a comprendere dove migliorare. In più la sua compagna è la mia insegnante di Scienze motorie, quindi siamo sempre in contatto».

Daniele e il padre Dario
Daniele e il padre Dario

Classe 2007 («Diventerò maggiorenne l’11 settembre»), residente a Desenzano, Romano studia al liceo scientifico sportivo dei Rogazionisti («Tra poco più di un mese comincerò il quinto anno»), è tesserato per il Canoa club Brescia e si allena tra il Garda («Abbiamo messo dei pali su un laghetto») e Vobarno. Da piccolo giocava a basket, poi ha scelto di seguire la passione di famiglia: «Mio papà Dario, l’attuale presidente del club, è stato nazionale e gareggia ancora tra i Master, mentre mio fratello maggiore Marco, di sette anni più grande, ha smesso con l’agonismo e adesso è il mio allenatore a distanza, poiché vive a Ivrea, ma mi manda i programmi da svolgere. A seguirmi sul campo e anche in palestra è invece mio padre».

La medaglia si è concretizzata nella rassegna continentale Juniores di Solkan, in Slovenia, dove Romano dopo una gara di qualificazione pulita e controllata (settimo) è entrato in finale per il rotto della cuffia (dodicesimo in semifinale e ultimo ammesso), quindi è stato il primo ad esibirsi nell’atto conclusivo, dove ha piazzato la manche perfetta. Percorso netto in 89”40, lasciandosi dietro tra gli altri il campione del mondo di categoria, il ceco Michal Kopecek (a inizio luglio nella rassegna iridata Juniores di Foix, ai piedi dei Pirenei francesi, Romano era stato quarto a 16 centesimi dal podio) e il figlio d’arte transalpino Titouan Estanguet. A batterlo soltanto lo spagnolo Faust Clotet Juanmarti, davanti di due decimi.

Gran tempo

Da notare che i due sarebbero arrivati secondo e terzo nella categoria superiore degli Under 23. «Sapevo che avrei potuto farcela, mi mancava solo la capacità di rimanere concentrato sulla gara fino alla fine. Ai Mondiali avevo perso la medaglia per un tocco di porta, agli Europei non potevo sbagliare. I due decimi che mi hanno separato dall’oro sono uno stimolo per l’avvenire».

Prossima gara nel primo weekend di settembre in una manifestazione organizzata a Vobarno dal suo club, poi dalla stagione che verrà l’approdo tra gli U23: «Mi piacerebbe diventare un canoista professionista, magari riuscendo ad accedere in un corpo militare, ma dopo la maturità vorrei anche iscrivermi a Medicina perché da grande sogno di essere un medico specialista».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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