Chi è Alice D’Amato, campionessa olimpica della Brixia
Poco più di un minuto per vincere la prima medaglia d’oro della storia italiana nella ginnastica, più di dieci anni per arrivare sulla trave di Parigi ed entrare nella storia. È un percorso lungo, partito da Genova ma costruito salto dopo salto a Brescia, quello che ha permesso ad Alice D’Amato di diventare la campionessa olimpica alla trave.
Un successo senza precedenti, un risultato immenso, come il talento e la forza di volontà di questa dolcissima atleta, quasi identica alla gemella Asia, che solo l’ennesimo infortunio ha tenuta lontano da questa straordinaria edizione dei Giochi. Alice D’Amato è arrivata a Brescia, all’Accademia di Enrico Casella, quando aveva solo undici anni. Per lei, cresciuta nell’Andrea Doria, non è stato facile: lasciare casa e famiglia, pur con il conforto di avere accanto l’inseparabile gemella, si è rivelata una prova dura da affrontare, al pari della difficoltà degli esercizi. Il direttore tecnico della nazionale azzurra, Enrico Casella, con l’aiuto di Marco Campodonico e Monica Bergamelli, ha saputo creare l’ambiente umano e sportivo ideale per crescere il suo preziosissimo biondo talento.
Nel 2016, da junior, arriva il primo infortunio serio, nel 2018 l’oro continentale a squadre juniores e nel 2019 il bronzo a squadre ai mondiali di Stoccarda. Nel 2021 l’olimpiade di Tokyo e la prima finale all around a cinque cerchi, conclusa al ventesimo posto. Tre anni e otto medaglie europee dopo, di cui cinque ori, Alice D’Amato conquista Parigi. Se l’argento di squadra era stato un risultato eccezionale, per quanto non del tutto inaspettato, e il quarto posto nel concorso generale aveva lasciato più soddisfazione che amaro in bocca, l’oro alla trave ha davvero il sapore della meraviglia.
Ed è facile pensare che la dedica più profonda nel cuore di Alice sia stata quella per il papà, scomparso un anno e mezzo fa, il primo tifoso della piccola bambina bionda partita per Brescia con un sogno più grande di lei e pronta a tornare con la più preziosa delle medaglie a cui un atleta può aspirare.
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