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Cento giorni alle Olimpiadi: Vanessa Ferrari tra grinta, speranza e dolori da affrontare

La campionessa alle prese con una sorta di «influenza» che da mesi però la sta debilitando. Addio agli Europei, Final Six e Assoluti diventano spartiacque
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100 giorni alle Olimpiadi di Parigi
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La quinta Olimpiade della carriera è a metà tra ossessione e sogno. Vanessa Ferrari ci pensa ogni giorno e ogni giorno lavora per staccare un pass direzione Parigi. Che oggi però sembra più distante dei quasi mille chilometri che la dividono da Brescia. La regina della ginnastica sa che, se al top fisicamente, può dire assolutamente la sua e dare davvero una mano alla squadra italiana. Ma quel «se» al momento fa la differenza, perché Vanessa qualche problema ce l’ha. Tanto da dover dire addio agli Europei, mettendo le Final Six della serie A e gli Assoluti nel mirino, perchè quelli dovranno essere gli eventuali banchi di prova, oppure le mete mancate tali da costringerla ad alzare bandiera bianca.

Ma cosa affligge la «Farfalla» più forte d’Italia? Tutto nasce tra Natale e Capodanno, un’influenza che le provoca mal di gola, tosse, febbre. Sintomi normali insomma, ma che di fatto non se ne vanno. E che, come trapela dall’entourage di Vanessa, col passare del tempo le impediscono di allenarsi al massimo, di spingere, perché a vincere spesso è la stanchezza. Visite su visite, ma la gola continua ad essere infiammata e gli occhi lacrimano. Eppure lei non molla, spinge, così ad inizio febbraio mentre sta provando l’acrobatica portata a Tokyo subentra uno problema muscolare al polpaccio destro. Cosa inusuale per lei, figlia però dell’altra situazione.

Ora quel problema pare risolto, ma per capire come fare fronte a quella strana «influenza» Ferrari ha raggiunto in queste ore il centro dell’Acqua Acetosa di Roma per ulteriori visite specialistiche. Da qui, dalla Capitale, passano insomma sogni e speranze di Vanessa. Che solo ripartendo a mille (cosa che lei ha nel Dna) in allenamento, per poi mettersi alla prova in una gara vera, può pensare di arrivare alle Olimpiadi. Una sorta di corsa contro il tempo, alla quale però è già abituata in una carriera piena di ostacoli. Molto spesso brillantemente superati. Ora serve il ruggito della Leonessa.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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