Il capolavoro dell’Atletica Chiari 1964 agli Assoluti di Caorle

Non c’è bisogno di essere professionisti o appartenere a un corpo militare per indossare la maglia tricolore: basta allenarsi seriamente e avere in mente che l’unione faccia la forza. Uno per quattro, quattro per uno è il motto che riassume il capolavoro della 4x400 dell’Atletica Chiari 1964 Libertas agli Assoluti di Caorle.
La passione
A issarsi sul tetto d’Italia sono stati quattro ragazzi che si allenano insieme soltanto da un paio d’anni e che suppliscono con passione e abnegazione al fatto di non essere sportivi a tempo pieno. Dalle 8 fino alle 17 Andrea Bordiga di Sanpolino fa l’ingegnere, Michele Falappi di Botticino è impiegato nel settore commerciale, il gardesano Alessandro Astolfi è segretario amministrativo in ambito commerciale, mentre il clarense Vanni Akwannor è un programmatore. Poi alle 17.30 i quattro si danno appuntamento al campo Gabric, dove agli ordini di Marinella Signori sono diventati il quartetto del miglio più veloce d’Italia: 3’10”24, un crono indelebile.
La trasformazione
«Siamo arrivati a Caorle col miglior accredito, ma facendo la somma dei valori individuali non eravamo i favoriti. Eppure quando i ragazzi entrano in pista si trasformano e il risultato è ben superiore alla somma dei personali», racconta Signori. Il trionfo dentro lo stadio Chiggiato si è concretizzato nell’ultima frazione: Akwannor (sesto nella finale dei 400) è partito quarto staccato di oltre dieci metri dalla testa ed è arrivato primo con 6 decimi sul secondo, Bertolani del Cus Pro Patria, altro allievo di Signori.
La rimonta
«La rimonta di Vanni – continua l’allenatrice – è stata impressionante. Il ragazzo ha un potenziale immenso. Abbiamo deciso di schierarlo alla fine perché è come Superman, è l’uomo delle missioni impossibili». L’ordine di apparizione è stato studiato nei dettagli. «Al lancio l’affidabile Bordiga, preciso nel correre il suo crono in corsia. In seconda l’aggressivo Falappi che parte a bomba ed è bravo nel raggiungere la corda; in terza il cagnaccio Astolfi, che si attacca all’avversario e non lo molla». L’anno scorso erano stati quinti, ai Societari avevano stampato il miglior tempo delle varie divisioni, domenica un nuovo ritocco cronometrico per migliorare il record provinciale.
La storia
L’alloro dell’Atletica Chiari 1964 Libertas è il quinto acuto di marca bresciana nella 4x400 maschile agli Assoluti, il primo dell’era moderna. Per recuperare gli altri quattro occorre tornare indietro di oltre mezzo secolo (1945 Forza e Costanza, 1948 e 1949 Csi Brescia, 1951 Atletica Brescia) e aprire gli archivi di Alberto Zanetti Lorenzetti. «Nel 1945 la Forza e Costanza riesce a riunire i migliori atleti bresciani precedentemente tesserati in altre società, soprattutto milanesi. I quattro vincitori sono Rolando Squassina, Aldo Falconi – poi dirigente dell’Atletica Brescia per una vita, presidente a fine anni 50 e inizio anni 60 –, Gino e Luciano Paterlini. Nel 1948 il quartetto del Csi Brescia è composto ancora da Gino e Luciano Paterlini insieme a Giovanni Mondini e Tonino Siddi, quell’anno bronzo olimpico a Londra in staffetta. Nel 1949 si impongono Renato Colosio, Luciano Paterlini, Tonino Siddi e Armando Filiput. Infine nel 1951 i protagonisti del successo targato Atletica Brescia sono Giovanni Mondini, Alessandro Sioli, Antonio Imbasciati e Armando Filiput».
La squalifica
Sempre domenica l’Atletica Brescia 1950 femminile, vincitrice sabato nella 4x100, era stata seconda nella staffetta del miglio. La gioia è durata poco perché sul tabellone è comparsa la squalifica per invasione di corsia in prima frazione. La squalifica ha privato il sodalizio cittadino del secondo posto in Coppa Italia (la classifica a punti per società), ma l’Atletica Brescia 1950 ha comunque chiuso al terzo posto.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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