Campione fino all'ultima pallina: da Remedello a tutto il mondo

Le finali si possono vincere e si possono perdere. L’importante è giocarle, come succede - quasi ininterrottamente - da oltre dieci anni a Marco Rech Daldosso, classe 1992 (30 anni il prossimo settembre), numero uno del tennistavolo e campione italiano in carica. Da quando ha debuttato nel 2009 in A1, l’atleta di Remedello - in forza all’Aeronautica - si è quasi sempre battuto per lo scudetto, ne ha conquistati tre, altri sono sfuggiti di un soffio, uno lo ha vinto all’esordio, un altro con una squadra di ragazzini, ha vissuto l’annus horribilis del 2012-2013 con sole quattro formazioni iscritte e dopo i trionfi di Castelgoffredo - il club che lo ha lanciato - ha conquistato il tricolore anche a Messina.

Fuoriclasse in tutto e per tutto, non lo si è mai potuto apprezzare a casa nostra, dove mancano club di punta. «Anche se la mia vita professionale e sportiva si è svolta altrove, sono sempre legato alle miei origini - assicura Marco - e tutte le volte che posso torno a casa: qui ho gli amici e gli affetti più cari». E qui ha mosso i primi passi nell’oratorio del paese al seguito del fratello Enrico e di papà Franco, prima del passaggio ad Asola, dove ha debuttato ad appena 15 anni in A2 alla corte del compianto presidente Romano Rodella.
«Gli devo molto, fu lui a porre le basi per il mio passaggio a Castelgoffredo, dove la mia carriera ha poi preso il volo». Sacrifici. Marco vive da autentico professionista, organizza la settimana in base agli impegni agonistici e alla possibilità di potersi preparare con compagni all’altezza. «Le rare volte che torno a Remedello - spiega - mi metto d’accordo con Leonardo Mutti, Matteo Mutti e Mihai Bobocica e ci troviamo a Castelgoffredo per allenarci assieme».
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Per Marco non c’è solo il tennis tavolo. Nel 2019 si è laureato a Parma in Economia e Management dell’Internazionalizzazione. La sua vita professionale prenderà presto altre strade, ma l’amore per questa disciplina non si esaurirà. «Non mi vedo a giocare in categorie minori. Vorrei un ruolo da dirigente per far conoscere questo sport meraviglioso». Dove si può diventare Marco Rech Daldosso partendo da un piccolo paese di provincia, vincere scudetti e girare il mondo con una racchetta.
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