Campionati assoluti di atletica paralimpica, Bartolo Morana: «Grazie allo sport mi sento vivo»

È mai successo che qualcuno vincesse nello stesso giorno due titoli di sport diversi e in città diverse? Potrebbe riuscirci oggi Saliou Diane, classe 2003, ragazzo ipovedente di Pontevico, che in mattinata (alle 10) disputerà le gare di velocità ai Campionati assoluti di atletica paralimpica, in programma al campo sportivo Gabre Gabric di Sanpolino, ed entro le 15 è poi atteso a Malnate, per la finale play off che il Brescia baseball ciechi giocherà contro Varese.
È solo una delle tante storie che arricchiscono la manifestazione organizzata dal Team Rosa Running, presentata ieri in Loggia con l’assessore con delega alle politiche in materia di sport Alessandro Cantoni a fare gli onori di casa. «È l’ennesimo traguardo raggiunto in città da questa disciplina - ha affermato - e dal 2026 sarà a disposizione anche un impianto indoor».
Dopo il saluto dell’onorevole Fabrizio Benzoni, che per anni in città è stato delegato allo sport («Mai avevamo ospitato una manifestazione paralimpica di atletica di tale livello»), il presidente della Fispes (Federazione italiana sport paralimpici e sperimentali) Sandrino Porru ha elogiato l’enorme sforzo organizzativo sostenuto dal sodalizio cittadino per una due giorni di gare che vedrà impegnati in pista e pedana 165 atleti e 18 guide provenienti da 45 società sportive, molti dei quali a caccia degli ultimi pass per le Paralimpiadi di Parigi.
Esempi
Gabriele Rosa, padre storico del team che prende il suo nome, ha spiegato perché da qualche anno il suo club ha aperto le porte anche al settore dei disabili. «Lo considero un ulteriore arricchimento di esperienza ed è un onore per noi metterci al servizio di un mondo che non finisce di stupire per gli esempi di vita che sa offrire». Ne ha dato testimonianza diretta Davide Bartolo Morana, un giovane di Palermo che nel 2018, a soli 25 anni, mentre si trovava in Spagna per motivi di studio, è stato colpito da una meningite batterica che ha causato l’amputazione dei quattro arti. Grazie all’aiuto delle protesi, dopo un lungo periodo di riabilitazione e sostenuto da un’enorme forza di volontà, è tornato a essere autonomo, ha trovato nello sport una grande occasione di riscatto ed è stato portabandiera dell’ultima delegazione italiana agli ultimi Campionati mondiali di paratletica svoltisi a Kobe, in Giappone. «Poteva andarmi peggio - ripete spesso -, perché questa malattia non lascia scampo e in certi casi può causare danni anche più gravi, come lesioni cerebrali o della colonna vertebrale. E grazie all’atletica mi sento vivo».
Il mondo imprenditoriale della provincia ha risposto alla grande. «Ci siamo rivolti a 28 aziende per chiedere una sponsorizzazione - ha spiegato Roberto De Filippi, coordinatore del comitato organizzatore -, e ben 26 hanno aderito al nostro progetto. Segno che il lavoro svolto fin qui ha dato i suoi frutti». Appuntamento oggi e domani al Gabre Gabric dalle 9 in poi, per conoscere altre storie di vita, sofferenza e redenzione, interpretate da donne e uomini straordinari».
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