«Vivo in un museo per amore delle mie 13mila bambole»

Nella Casa museo di Lenna in Val Brembana è custodita la collezione di Bruna Arcaini, iniziata negli anni '70
Bruna Arcaini mostra le bambole della sua casa museo - © www.giornaledibrescia.it
Bruna Arcaini mostra le bambole della sua casa museo - © www.giornaledibrescia.it
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Da decenni colleziona bambole di ogni tipo: ha cominciato nella metà degli anni Settanta e non si è più fermata, continuando a raccogliere manufatti di ogni epoca, dall’Ottocento fino ad oggi. Ora la collezione della 62enne palazzolese Bruna Arcaini conta quasi 13mila pezzi, e ben 6mila sono ospiti della nuova Casa museo delle bambole e dei balocchi, un’antica dimora del Settecento che la donna ha acquistato a Lenna, nella bergamasca Val Brembana.

Una premessa è doverosa: la passione di Bruna è talmente contagiosa che farà ricredere anche gli scettici. La sua Casa Museo non è solo un luogo incantevole dove osservare e toccare con mano bambole di ogni tipo, ma è soprattutto un viaggio nel passato attraverso gli occhi dei bambini di ogni epoca. «Per molto tempo - spiega Bruna - ho collezionato bambole e giochi nella mia casa di Palazzolo. Ho chiesto per anni uno spazio per allestire un museo nella mia città, ma non l’ho mai ottenuto. Allora ho deciso di realizzarlo in questa casa su tre piani della Val Brembana, il miglior contesto per creare un’atmosfera magica, silenziosa e suggestiva».

«Quest’estate - continua Bruna - insieme a mio marito ho offerto visite guidate a persone che si sono immerse in un viaggio storico-culturale attraverso bambole ma anche altri oggetti d’epoca. C’è la sala del cucito, quella della scuola e molto altro. Ma descriverlo a parole è molto difficile, bisogna viverlo».

L’inaugurazione ufficiale del Museo si è tenuta il 15 giugno e da quel momento, praticamente solo col passaparola, è stato un crescendo di successo. «Abbiamo avuto circa un migliaio di visitatori - dice Bruna - e non mi sarei mai aspettata un’affluenza di questo tipo. Molte persone sono state rapite da questo spazio museale e sono tornate portando anche amici e familiari. Varia anche l’età dei visitatori: il più piccolo aveva 6 mesi, la più anziana ben 95 anni. Se i "grandi" hanno potuto rivivere epoche che li hanno fatti sognare - conclude - i piccoli sono rimasti estasiati di fronte al fascino di giochi di altri tempi. Ho spiegato loro l’importanza della manualità di una volta».

La Casa museo ha mantenuto l’apertura al pubblico nei fine settimana estivi ma, con la fine delle vacanze, chiuderà le sue porte. Questo (dalle 15 alle 18) sarà il penultimo weekend di apertura. Per chiunque desideri visitarlo, in famiglia o in gruppo, sarà sempre possibile seguire il percorso guidato insieme a Bruna, previo contatto telefonico (320.0928792) oppure tramite messaggio alla pagina Facebook «Casa museo delle bambole e dei balocchi».

 

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