Utero in affitto a Kiev, coniugi a processo

Saranno chiamati a rispondere, davanti al giudice, di alterazione dello stato civile dei due gemellini nati a Kiev e portati a vivere sul Sebino come loro figli legittimi. La Procura ha chiuso l'inchiesta e nei giorni scorsi ha chiesto il processo nella convinzione di avere raccolto tutti gli elementi necessari per dimostrare che la coppia finita nel registro degli indagati la scorsa estate abbia compiuto manovre proibite dalla legge per riuscire a coronare il sogno di una famiglia.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, marito e moglie avrebbero trovato la soluzione al loro desiderio in Ucraina: una donna disposta ad affittare il suo utero e una clinica pronta a falsificare la cartella clinica dei neonati, in modo da far figurare come legittima, oltre alla paternità, anche la maternità.
Se l'esame del dna ha confermato la sola paternità, un'intercettazione ha registrato la richiesta della donna ad un medico amico di praticarle un taglio all'altezza del ventre, per simulare un parto cesareo. Davanti alle contestazioni i coniugi si sono sempre difesi: i gemellini - dicono - sono nati a Kiev durante un viaggio d'affari. Risposta alla quale l'accusa non crede.
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