Un'associazione per tutelare le Torbiere

I primi «amici» del sodalizio sono Lanciani e Lazzari. Pronte attività di vigilanza e cura dell’area naturale
TORBIERE, ASSOCIAZIONE AMICI DELLA RISERVA
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Tutti possono diventare «Amici della Riserva delle Torbiere», ma è necessario essere in prossimità del lago d’Iseo, col desiderio di fare qualcosa per preservarla al meglio.

Come aderire. I requisiti per entrare a far parte della neonata associazione, costituitasi nei giorni scorsi nella stazione ferroviaria di Provaglio d’Iseo, nella sede de «Il Viandante», sono i pochi sopra elencati. L’adesione è gratuita e caldeggiata; prima dell’atto costitutivo sono state già raccolte almeno un centinaio di preadesioni. L’esigenza di dar vita ad una nuova associazione, inedita, è nata da due persone in particolare, Matteo Lanciani, titolare de «Il Viandante Franciacorta», esercizio pubblico situato alla stazione di Provaglio d’Iseo e punto d’acquisto dei ticket d’ingresso alla Riserva e di informazioni, e da Gianluigi Lazzari, un privato cittadino che frequenta quotidianamente le Torbiere da almeno quarant’anni.

L’idea. «Trovandomi qui per lavoro, ogni giorno accolgo le proposte dei passanti, dei turisti, di coloro che si recano all’interno della Riserva e mi sono reso conto che da una parte manca un’associazione che dia informazioni e faccia segnalazioni di dovere e dall’altra è espressamente richiesta perché numerosissimi sono i cittadini che vorrebbero essere attivi al suo interno», conferma Lanciani. A supporto c’è anche la testimonianza di Lazzari: «C’è molto bisogno di persone sensibili all’ambiente che contribuiscano, in loco, all’interno della Riserva, a far conoscere le regole e a dare indicazioni. Nelle mie passeggiate giornaliere, mi vengono richieste molte informazioni anche perché i cartelli spesso non vengono letti, raccolgo i rifiuti che trovo in giro, tengo monitorato il territorio».

Le attività. E sono proprio queste le attività programmate dal sodalizio: la presenza di una ventina di soci volontari che, ai quattro ingressi ma anche sui vari percorsi, possano essere utili ai visitatori e nello stesso tempo «buttare un occhio» ad eventuali trasgressori.

Gli amici della Riserva non svolgeranno nessun genere di vigilanza ufficializzata, ma saranno presenti per far capire che l’area non è un parco giochi, che al suo interno esiste una biodiversità da rispettare, che la fruizione deve essere consapevole. Attualmente infatti la vigilanza è molto carente, dal momento che l’Ente gestore non ha rinnovato nel 2017 la convenzione per la vigilanza volontaria con le associazioni ambientaliste. Il controllo è affidato alle Gev, guardie ecologiche della Comunità Montana del Sebino, che hanno un territorio molto vasto e tra i visitatori è ormai acquisita la percezione che manchi la sorveglianza. Un altro requisito è la collaborazione con tutti, dall’Ente gestore alle associazioni presenti.

 

 

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