Uccisa a Castegnato: «Lo avevo detto e l’ho ammazzata»

Queste le prime parole di Ezio Galesi, il 59enne responsabile del femminicidio di Elena Casanova, raccolte da chi era presente ieri sera
I carabinieri sulla scena del delitto a Castegnato - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
I carabinieri sulla scena del delitto a Castegnato - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
AA

Ieri sera una donna di 49 anni, Elena Casanova, è stata uccisa per strada a Castegnato a martellate dal suo ex fidanzato, Ezio Galesi, di dieci anni più anziano. Queste le testimonianze raccolte da chi è sopraggiunto sul luogo del delitto appena commesso. 

«L’hó copàda. G’hére dìt che el fàe e l’hó fàt». Le 19 sono passate da un quarto d’ora. In via Fiorita, a Castegnato, l’illuminazione è scarsa, ma Pino distingue subito chiaramente l’uomo in piedi di fronte a lui, in strada, che fuma tranquillo. Soprattutto vede il corpo della donna a terra, vicino alla sua auto, la testa fracassata, un martello gettato lì vicino. Conosce bene l’uno e l’altra. Elena Casanova e l’ex fidanzato Ezio Galesi. Pino è il vicino di casa della donna. «Cosa g’hét fàt?» urla rivolto all’assassino. Domanda retorica, perché è chiaro cosa è accaduto. «L’hó copàda. Sére stöf». Pino replica, incredulo: «Ma sét sémo?».

Un altro vicino, il giovane che ha sentito le grida della donna, ha già chiamato i carabinieri. Quando è uscito di casa il dramma era già stato consumato. Galesi attende l’arrivo dei militari, passivo, distaccato, come qualcuno che segue un copione già scritto. Intorno, sgomenti e inorriditi, lo osservano alcuni residenti di via Fiorita. Elena abitava al civico 13, una casetta a schiera su due piani. Le luci sono spente. La donna era uscita. Le abitazioni nelle via sono di recente costruzione, una zona residenziale che guarda la campagna. L’ennesimo omicidio di una donna si consuma in un parcheggio deserto e anonimo con una modalità tremenda che lascia attoniti per la ferocia e la freddezza.

«Era una brava donna», commentano i vicini. Abitava a Castegnato, in via Fiorita, da una quindicina di anni. «Qui la conoscevano tutti, era amichevole, cordiale. Una persona tranquilla. Passeggiava spesso col suo cane», raccontano. Lavorava come operaia alla Iveco. Era impegnata in campagne ambientaliste in comitati locali. Alcuni, nella via, sapevano della relazione con Galesi. «L’anno scorso, durante il lockdown, l’aveva ospitato qualche giorno in casa sua», dicono. 

Un amico della donna conferma, ma precisa: «Mi aveva parlato di una nuova relazione». Galesi, dopo la fine della relazione, aveva scritto sui muri di tre vie della zona - in modo che la donna non potesse evitare di vederle - la frase «Goditela mille euro». Ai vicini aveva confidato che era rivolta a lei: l’uomo le rinfacciava di avere fatto dei lavoretti in casa di quel valore.

Con Elena viveva la figlia Alice, 17 anni, studentessa. È solita passare la sera del mercoledì col padre, l’ex marito di Elena, che abita a poca distanza dalla casa e per raggiungerla deve passare da via Fiorita. Ieri sera padre e figlia si erano comprati la pizza, in auto stavano tornando all’abitazione dell’uomo. «Ho visto Galesi davanti a Elena che era a terra, era fermo, immobile, fumava una sigaretta», racconta. «Ho capito che era successo qualcosa, in quel momento ho pensato solo a portare via mia figlia». Una prontezza che ha risparmiato alla 17enne una scena terribile, immagini che possono perseguitarti per tutta la vita.

Pochi minuti dopo il fatto, sul luogo della tragedia arriva anche il fratello di Elena. Parla con l’ex marito, scuote la testa. «Come farò a dirlo a mia madre?», si chiede. «Stasera no, domani». Madre e figlia erano molto legate, la seconda si prendeva particolarmente cura della genitrice. Via Fiorita è periferica, le persone che si avvicinano ai nastri dei carabinieri che delimitano l’area dell’omicidio abitano per lo più nei pressi. La notizia, data l’ora tarda, non si è ancora diffusa in paese. La gente che arriva chiede, abbassa la testa e commenta: «Come si fa a fare una cosa del genere?».

Da lontano, oltre i campi, arriva il rumore costante del traffico sull’autostrada, che rompe il silenzio tragico di questa sera in via Fiorita. Un altro femminicidio.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato