Tre ragazzi nascosti per 1.500 km nel tir diretto a Capriolo

In viaggio dalla Tunisia nel cassone di un tir che doveva effettuare consegne in Franciacorta. A scoprirli l'autista che ha allertato il 112
Un controllo dei carabinieri ad un tir (archivio) - © www.giornaledibrescia.it
Un controllo dei carabinieri ad un tir (archivio) - © www.giornaledibrescia.it
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Per oltre 1.500 km hanno viaggiato nascosti nel cassone di un tir. Quello con cui hanno dapprima lasciato la Tunisia a bordo di una nave attraccata al porto di Genova. Là dove il cassone è attraccato ad un camion partito alla volta di Capriolo, dove era destinata la merce stoccata nel carico.

Il viaggio della speranza dei tre nordafricani è proseguito sino a Calcinate, nella Bergamasca, dove l'autotrasportatore siciliano che aveva in consegna il cassone si è fermato per cenare, dopo non essere riuscito - a quanto ha dichiarato ai Carabinieri - a consegnare la merce all'azienda di Capriolo.

In quel piazzale riservato ai mezzi pesanti lungo la Soncinese, l'uomo - al lavoro per conto di una ditta del Veneto - ha udito rumori provenire dal tir. E ha allertato il Nue 112.

I militari dell'Arma intervenuti hanno fatto allontanare tutti, a quanto riporto l'Eco di Bergamo, e fatto aprire il cassone del camion. Ecco accanto alla merce anche i tre ragazzi, tutti di circa 25 anni, in ipotermia, al punto che due di loro erano semi-svenuti.

Sarebbero stati chiusi nel vano di carico per non meno di 4 o 5 giorni, stante quanto ricostruito dall'autotrasportatore che ha dichiarato agli investigatori dell'Arma di aver preso in consegna l'intero cassone martedì mattina, dopo che lo stesso era stato scaricato dalla nave giunta a Genova lunedì.

Ora i tre saranno sentiti per capire di più su questo viaggio della speranza. O forse sarebbe meglio dire della disperazione.

La vicenda ricorda da vicino quella di tre minorenni afgani che furono salvati dalla Polstrada di Brescia alcuni anni fa, dopo che avevano viaggiato dalla Puglia al Bresciano aggrappati sotto il semirimorchio di un altro tir. In quel caso giunsero in condizioni ancora più drammatiche.

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