Torre di Bornato, servono 120 mila euro per il restauro

L'intervento è stato messo in cantiere per rimettere in sesto il campanile della parrocchiale a Cazzago
Un particolare della torre della parrocchiale di Bornato - © www.giornaledibrescia.it
Un particolare della torre della parrocchiale di Bornato - © www.giornaledibrescia.it
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Una torre da restaurare per la chiesa bornatese. È in fase di lancio infatti il progetto per la sistemazione dell’imponente struttura, che domina all’alto dei suoi 36 metri il centro della frazione cazzaghese. Dopo alcuni interventi relativi alla chiesa e l’installazione di un nuovo sistema di riscaldamento negli scorsi anni, tocca ora alla torre ricevere la attenzioni dei restauratori, per un intervento da 120mila euro totali.

«Il restauro, davvero imponente, si è recentemente reso necessario - spiega il parroco don Andrea Ferrari -. Già da tempo tenevamo sotto controllo l’impianto delle campane perché i vecchi motori ultra trentennali, il cuoio che regge i battacchi e la centralina computerizzata, un po’ datata, non permettono di avere concerti con tempi perfetti. Recentemente poi due dei corni dei merli si sono piegati vistosamente su un lato, costringendoci a riporli momentaneamente sulla terrazza, che fa anche da tetto alla stessa torre».

L’intervento (in un primo momento derubricato non come urgentissimo) è stato così messo in cantiere e dovrebbe iniziare tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate. «Il lavoro è stato affidato all’architetto Alberto Lancini, che sta procedendo ad approntare tutta la documentazione richiesta dalla Soprintendenza ai beni architettonici e dagli organi di controllo della Curia - prosegue don Ferrari -, per giungere poi a un capitolato che verrà sottoposto ad alcune ditte per raccogliere un preventivo di spesa».

Il totale dell’investimento, come anticipato, dovrebbe aggirarsi attorno ai 120 mila euro (comprendenti la ristrutturazione della torre e la sistemazione del sistema campanario), per i quali il parroco ha già chiesto il sostegno dei parrocchiani. «Speriamo che la comunità, con la sua generosità - conclude don Ferrari -, possa darci un aiuto per poter affrontare una spesa importante, ma necessaria per il bene della nostra bella chiesa».

 

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