Tanta neve e poca pioggia: la stagione irrigua parte bene

Dopo anni di penuria sull’Adamello si stimano 60 milioni di metri cubi di scorte per l’Oglio
Il laghetto Venerocolo in Adamello - © www.giornaledibrescia.it
Il laghetto Venerocolo in Adamello - © www.giornaledibrescia.it
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La mancanza di neve sulle montagne non è un problema solo per lo sci, ma anche per la salute di fiumi e laghi, e per le scorte idriche usate per irrigare i campi e far produrre le centrali idroelettriche.

Quest’inverno, in controtendenza rispetto agli ultimi anni, la neve sulle cime alpine del bacino dell’Oglio non è mancata. Anzi, sull’Adamello ha nevicato e sta nevicando così tanto che i fiocchi continuano a rimpinguare lo strato nevoso anche se siamo in primavera avanzata. La quantificazione della presenza di neve e del suo equivalente in acqua è stata calcolata dagli esperti di Enel Green Power.

Effettuando carotaggi nella neve di otto zone significative dell’Adamello, tra quota 1.800 e 2.500 metri, nei dintorni dei laghetti artificiali Pantano D’Avio, Venerocolo, Benedetto, Avio, Baitone, Dosazzo, Salarno e Arno, hanno stimato una presenza al 15 aprile di scorte idriche per 60 milioni di metri cubi di acqua, destinate a scendere nell’Oglio nelle settimane dello scioglimento.

Consorzio. Il dato, trasmesso ai gestori delle acque del Consorzio dell’Oglio, è confortante, considerato che dopo anni di penuria la media alla metà di aprile non va oltre i 35 milioni, e come se non bastasse,secondo il direttore del Consorzio, Massimo Buizza «la quantità di neve ancora presente è simile a quella del 15 marzo, a riprova che anche nelle ultime settimane in quota ha continuato a far freddo e a nevicare». Per l’ingegner Buizza «è un buon segno in termini irrigui». Significa che «non dovrebbe verificarsi un rapido decremento delle portate tra maggio e giugno, salvo sorprese, possibili solo se le temperature dovessero impennarsi in modo anomalo».

Precipitazioni. All’abbondanza di neve ha fatto riscontro da inizio anno la carenza di pioggia. I numeri, elaborati al Consorzio dall’esperto Francesco Tengattini, dicono che dall’1 gennaio al 15 aprile le precipitazioni lungo l’asta nord del fiume (ai pluviometri di Edolo, Cedegolo e Bessimo di Darfo) sono state in media di soli 200 millimetri.

Sarà un problema? «Non dovrebbe esserlo perché il freddo ha rallentato le operazioni in campagna e la crescita del mais non ha ancora trovato slancio. La conseguenza di questa situazione meteorologica potrebbe essere l’allungamento della stagione irrigua, magari fino a fine agosto invece che a metà mese». Il livello dell’acqua nel lago Iseo dall’1 maggio a ieri è salito da 55 a 90 centimetri sopra lo zero idrometrico, contro una media del periodo di 57 centimetri. Dall’Oglio invece stanno entrando nel lago 63 metri cubi al secondo mentre a sud l’asta di pianura ne sta ricevendo 55, quindi, anche se più lentamente, il riempimento sta proseguendo.

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