Sul Monte Alto niente vigneto per un anno, poi parola alla politica

A Adro accordo tra la proprietà e l’affittuario, che si dice pronto a candidarsi per tutelare l’area dello Stallone
Lo spazio a Adro che potrebbe ospitare un vigneto - © www.giornaledibrescia.it
Lo spazio a Adro che potrebbe ospitare un vigneto - © www.giornaledibrescia.it
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Tregua allo Stallone. Almeno fino all’estate 2023, la parte sommitale del Monte Alto di Adro non ospiterà un nuovo vigneto, come invece ventilato nei mesi scorsi. A comunicarlo è l’attuale inquilino della cascina, Michele Parzani, da un quarto di secolo custode di questo angolo di natura incontamita: «C’è stata una vertenza agraria di conciliazione tra me e la proprietà del fondo».

Parzani, titolare di un contratto d’affitto con scadenza al 31 dicembre 2024, di fronte alla richiesta di liberare in anticipo cascina, prati e boschi, per farne un vigneto, si è opposto e ora «ci si è accordati per una data intermedia», ossia il 30 giugno 2023. «Quello che bisognava fare - aggiunge Parzani - per mantenere integra questa parte del Monte Alto è stato fatto, quello che si potrà fare ancora si farà».

Politica

Pochi mesi dopo, nel 2024, Adro andrà infatti al voto. Parzani ha annunciato già di volere essere della partita: «Ho deciso - spiega - di impegnarmi per le amministrative 2024. Sono disponibile a fare sia il candidato sindaco sia il semplice consigliere comunale. L’obiettivo è quello di cercare di fare una lista civica unica, alternativa rispetto al blocco della Lega»  che amministra Adro in maniera ininterrotta da una ventina d’anni. «Speriamo - dice Parzani - si possa trovare un’intesa comune. Così non fosse, proverò comunque a fare una lista».

In tremila hanno firmato per salvare lo Stallone - © www.giornaledibrescia.it
In tremila hanno firmato per salvare lo Stallone - © www.giornaledibrescia.it

Cittadini

Nel frattempo, proseguirà alla cascina in cima al Monte Alto la raccolta firme per salvare lo Stalù. Al momento hanno firmato quasi tremila persone. A sostenere l’iniziativa ci sono Legambiente e Progetto EcoSebino, realtà che riunisce ambientalisti e attivisti sociali di Franciacorta e lago d’Iseo. L’obiettivo dichiarato è quello di «preservare la località Stallone di Adro: un polmone verde da tutelare», oltre che «mantenere intatta una delle pochissime realtà ancora integre della zona, un secolare bosco ceduo tra i prati e sostenere la rigenerazione ecosociale di Sebino, Franciacorta e Oglio».

In particolare per Silvio Parzanini, presidente di Legambiente Franciacorta, «il tema dell’innalzamento delle attività agricole, di fronte al riscaldamento climatico, va affrontato a livello di sistema: il territorio si è dato uno strumento, il Ptra Franciacorta, approvato da Regione Lombardia ormai cinque anni fa, nel 2017. Quel testo deve servire in queste e altre circostanze che sicuramente ci troveremo davanti: serve a progettare il futuro del territorio. Da mesi chiediamo un tavolo che coinvolga le istituzioni, il Consorzio per la tutela del Franciacorta, la Soprintendenza, le realtà agricole e quelle ambientali».

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