Spiedo, tre anni senza l’ingrediente principe

Lo spiedo si adegua ma non si arrende La messa al bando degli uccellini fa discutere politica e ristoratori, ma il piatto tipico tiene
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Per il terzo anno consecutivo lo spiedo alla bresciana, nei ristoranti e nella trattorie, sarà privo di volatili che, in origine, costituivano la parte centrale della proposta gastronomica.

«Purtroppo la situazione non è cambiata - dice il sindaco Coccoli - e il nostro piatto tipico sarà anche quest’anno privo degli uccellini. Ma i ristoratori stanno lavorando ottimamente per rendere meno forte questa mancanza».

Un tema che da tempo non è solo gastronomico ma anche politico: «Tutti i tentativi fatti per salvare lo spiedo - afferma l’onorevole Guido Galperti (Pd) - non hanno dato esito. Penso di tentare un’altra volta nell’ultima legge di stabilità della legislatura, in programma tra ottobre e novembre». «Il problema - risponde Fabio Rolfi, consigliere regionale della Lega Nord - è portare nel Governo una sensibilità politica a questi temi, non supina a ogni tipo di infrazione a livello europeo. Ben venga che Galperti promuova in Parlamento un’azione a difesa dello spiedo. Anche se lo vedo più come un tentativo riparatore».

Regione Lombardia ha approvato una mozione che chiede alla Giunta di far presente al Governo la necessità di rivedere la normativa: «Dati alla mano - rimarca Rolfi - abbiamo sottolineato la necessità di difendere l’indotto derivante dallo spiedo». Il divieto riguarda tutto il territorio nazionale.

I cacciatori non possono più vendere gli uccelli ai ristoratori, ma possono soltanto consumarli a casa propria. E anche le importazioni di volatili tutelati sono punite dalla legge, che si è adeguata alle norme europee. Per supplire alla mancanza i ristoratori gussaghesi hanno sperimentato e ricalibrato sapori e morbidezze delle carni. E con ottimi risultati.

I cuochi sono riusciti a convincere i palati dei bresciani e non solo, che partecipano in gran numero, ad esempio, agli appuntamenti de Lo spiedo scoppiettando, manifestazione che si rinnova anche quest’anno, dal 21 settembre fino al 7 dicembre, tutti i giovedì sera.

La mancanza del «piatto forte» si sente, ma le alternative non lasciano delusi: «Lo spiedo senza uccellini? Sarà sempre oggetto di lamentele - dice Edoardo Ungaro, presidente dei ristoratori gussaghesi - perché quello tradizionale ha un sapore particolare. Cerchiamo di ovviare puntando alla massima cura e qualità della materia. E stiamo riscuotendo un notevole successo. Per quanto riguarda il ritorno dei volatili - conclude Ungaro - non ci sono grandi speranze». 

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