«Sono fascista». Venti di bufera a Palazzolo su De Amicis

«25 aprile: io non festeggio. Sono fascista». E' bufera su Alessandro De Amicis, che sostiene Raccagni nella corsa a sindaco di Palazzolo
Alessandro De Amicis (a sinistra) con Stefano Raccagni - © www.giornaledibrescia.it
Alessandro De Amicis (a sinistra) con Stefano Raccagni - © www.giornaledibrescia.it
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«25 aprile: lutto nazionale, io non festeggio. Sono fascista». Hanno scatenato un putiferio queste parole, impresse su due diverse immagini condivise su Facebook da Alessandro De Amicis, cofondatore e portavoce della lista «Destra per Palazzolo», che sostiene il candidato leghista Stefano Raccagni nella corsa alla carica di sindaco.

 «Ci dissociamo nettamente da qualsiasi post, immagine o dichiarazione che possa inneggiare al fascismo. E ciò vale per qualsiasi altra fonte o soggetto - hanno commentato dal direttivo della Destra per Palazzolo -. Quanto al portavoce, stiamo valutando la sua posizione nella nostra lista».

Il post di De Amicis incriminato - © www.giornaledibrescia.it
Il post di De Amicis incriminato - © www.giornaledibrescia.it

«Prendo le distanze dai post inneggianti al fascismo pubblicati da De Amicis - ha sottolineato Raccagni - e ribadisco che nulla hanno a che fare con le idee e le intenzioni della coalizione che guido».

Non sono mancati gli affondi da parte della coalizione guidata dal sindaco uscente Gabriele Zanni. «In un colpo solo Raccagni è riuscito a confermare tutti i nostri dubbi: era al corrente o poteva esserlo delle posizioni estremiste di De Amicis - ha spiegato Matteo Gatto di Città in Testa -. Non si è fatto scrupolo a coinvolgerlo pur di ottenere qualche voto in più, definendolo un grande amico».

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