Smantellata gang di spacciatori 18enni che distribuiva sul Sebino

Il primo fermo a Montecampione ha svelato una rete criminale internazionale. Nei guai una famiglia locale che aveva conquistato Iseo
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L'operazione dei Carabinieri
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Dopo sei mesi di indagini serrate ieri mattina i Carabinieri della Compagnia di Breno, nell’ambito di un’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Brescia seguita dalla dott.ssa Benedetta Callea, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari a carico di dodici persone (11 cittadini italiani e un tunisino) responsabili, a vario titolo, dei reati di produzione, traffico, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

La gang avrebbe infatti avviato durante i mesi del primo lockdown lo spaccio di marijuana e di cocaina. Sono stati molti i clienti che i militari hanno identificato nel corso dell’inchiesta e che si rifornivano di stupefacente dai componenti del gruppo criminale finito al centro dell’indagine.

L’operazione è stata chiamata «Montecampione» per il primo fermo e ha visto impegnati una cinquantina di carabinieri del Comando Provinciale di Brescia ed è scattata all’alba di ieri e ha interessato i territori della Vallecamonica e della provincia di Bergamo. I destinatari dei provvedimenti restrittivi erano riusciti a creare, durante la fase del primo lockdown, una fiorente e redditizia attività di spaccio di droga, destinata a rifornire le locali piazze, compresa l’intera area del Sebino.

Nel corso delle indagini, un primo duro colpo al gruppo criminale era stato assestato con l’arresto in flagranza di sette persone, avvenuto il 7 agosto. In quella circostanza i carabinieri avevano sequestrato quattro serre di marijuana, oltre a quasi 5 chilogrammi di erba e in carcere erano finite, tra le altre, cinque persone riconducibili ad un unico nucleo familiare, residente a Pian Camuno.

Gli indagati, dopo aver acquisito un buon numero di clienti che avevano fidelizzato non facendo mancare loro la droga, tra i quali diversi giovani poco più che maggiorenni e aver incrementato il loro giro di affari, avevano alzato il tiro e per aumentare i loro guadagni avevano avviato dei contatti per far giungere la marijuana direttamente dalla Spagna a prezzi più vantaggiosi. E dagli atti risulta anche che alcuni della gang sarebbero andati effettivamente in Spagna. I primi arresti avevano fatto tramontare la trattativa. Il più esperto del gruppo, un 48enne operaio di Pian Camuno, oltre ad avvalersi della collaborazione della compagna e dei due figli di questa, poteva contare su alcuni giovani dai 18 a i 19 anni, ai quali era stato affidato l’incarico di procacciare i clienti e provvedere alla vendita dell’erba e della cocaina.

Il Gip ha quindi applicato a carico del pregiudicato 48enne la custodia cautelare in carcere, mentre sono finiti ai domiciliari un 40enne di Borno, un 28enne di Esine, una 60enne di Artogne e un 20enne di Piancogno. Sono invece stati arrestati, (con arresto ritardato disposto dal magistrato) emesso dal pm, un 21enne di Chiuduno (Bg), un 19enne di Casazza (Bg) e una 19enne di Sovere (Bg).

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