Scappa per 30 km alla Polizia Locale, poi evade dai domiciliari

Nei guai un trentenne: guidava con il cellulare in mano e senza patente. Invece di cercare di limitare i danni, ha deciso di tirare dritto
Ieri la convalida dell’arresto in Tribunale - © www.giornaledibrescia.it
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Si è trovato a tu per tu con i vigili, con uno scheletro nell’armadio, vedi la patente scaduta nel portafogli, e il telefono in mano. Invece di arrendersi e cercare di limitare i danni, ha deciso di tirare dritto e di moltiplicarli. A fine giornata la fuga al volante prima, e la successiva violazione dei domiciliari per procurarsi qualcosa da mettere sotto i denti poi, oltre alla contravvenzione per guida senza patente e con il cellulare, gli sono valsi anche una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale e per evasione.

Protagonista della giornata da dimenticare un trentenne di casa in Franciacorta. L’uomo, lavoratore dipendente di un’azienda della zona, ha dato il suo bel daffare agli agenti della Polizia Locale di Monticelli Brusati che l’hanno sorpreso mentre era impegnato alla guida e, contemporaneamente, a compulsare il suo cellulare. I vigili si sono messi subito al suo inseguimento, ma lui non ha desistito.

Percorre una trentina di chilometri, passando da Monticelli a Passirano, da Bornato a Cazzago San Martino prima che i carabinieri della stazione di quest’ultimo paese riescano a fermarlo e a contestargli tutto il contestabile: sia sotto il profilo penale che amministrativo. Il 30enne viene portato in caserma e affidato agli arresti domiciliari in attesa del processo per direttissima in programma al risveglio.

A casa - cercherà di spiegare al giudice - il 30enne però non ha nulla da mangiare così, pensando forse di commettere un peccato veniale, decide di andare a procurarsi una pizza. Fa male i suoi calcoli. I carabinieri se lo ritrovano in giro e non hanno nemmeno bisogno di chiedergli i documenti per capire chi è. Immediata scatta anche la denuncia per evasione. Il giudice ha convalidato il suo arresto e gli ha imposto la misura cautelare dell’obbligo di firma in attesa del processo che è stato rinviato per dare tempo al suo difensore di studiare le carte e cercare una via d’uscita.

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