San Pietro in Lamosa, il monastero conteso

Addio al tradizionale mercatino biologico della quarta domenica del mese, «Dalla terra alla tavola», e stop alla terza edizione di Torbiere in fermento, rassegna dedicata alle birre artigianali. Sono i primi effetti della decisione del sindaco di Provaglio d'Iseo Marco Simonini, in carica dal maggio 2014, di cancellare dal programma del monastero di San Pietro in Lamosa, di cui il Comune è proprietario, «gli eventi di carattere non propriamente culturale».
Per motivare la novità, il sindaco ha richiamato il «Codice dei beni culturali e del paesaggio», nel passaggio in cui disciplina l’uso di edifici vietandolo «a quelle utilizzazioni che non siano consone alla dignità insita nel valore artistico o storico dell’oggetto o che ne risulterebbe sminuito o mortificato». Simonini ha anche parlato dimancanza di sicurezza nella struttura: se così fosse, sarebbe a rischio tutta la programmazione dello spazio.
Nella contrapposizione tra Comune e Fondazione non mancano gli aspetti politici. Pezzotti è stato a lungo assessore in paese e la sua riconferma a presidente dell'organismo culturale è avvenuta poco prima delle elezioni amministrative dello scorso anno. Assieme al resto del direttivo, nominato in parte dalla stessa amministrazione provagliese, resterà in carica fino al 2019. Simonini, dunque, rappresenta il socio forte, ma non può contare su un filo diretto con la Fondazione. Non solo: le iniziative nel mirino del sindaco sono nate col via libera della precedente amministrazione: anche da questo può derivare lo strappo degli ultimi mesi.
L'unica certezza della contesa è l’amaro in bocca per i produttori agricoli e per gli organizzatori di Torbiere in fermento. In attesa che da Asl e Soprintendenza arrivino pareri utili a risolvere la contesa.
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