Rovato, una raccolta firme per dire «no» alle fabbriche davanti all’asilo

È stata lanciata dalla lista «RovatoW» nel weekend. L’assessore Dotti non chiude a possibili trattative
I consiglieri comunali Andrea Giliberto e Renato Bonassi di RovatoW - © www.giornaledibrescia.it
I consiglieri comunali Andrea Giliberto e Renato Bonassi di RovatoW - © www.giornaledibrescia.it
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Una raccolta firme per stoppare la nuova zona industriale di viale Europa, ultima propaggine meridionale del centro storico di Rovato. A lanciarla, nel fine settimana, è stata «RovatoW», la lista d’opposizione capitanata in Consiglio comunale da due esponenti: Renato Bonassi e Andrea Giliberto.

È la seconda raccolta firme in pochi mesi per la capitale della Franciacorta.

Dopo i 600 «no, grazie» consegnati in Municipio contro l’antenna Iliad di Capo Rovato, ora nel mirino dei proponenti ci sono i 54mila metri quadrati di area che la variante al Pgt in fase di approvazione (l’iter chiuderà entro fine anno) punta a trasformare da residenziale a produttiva. Si tratta dell’ex Ippodromo, di fronte alla scuola per l’infanzia statale di via Santa Caterina.

L’assessore all’urbanistica, Daniela Dotti, aveva parlato nel complesso di una «variante che prevede inoltre 14mila metri quadrati in meno di residenziale - ossia oltre 400 abitanti teorici - e 6mila metri quadrati in meno di aree commerciali, con un aumento analogo invece per quelle di carattere produttivo. La variante, nel complesso, riduce il consumo di suolo di 74mila metri quadrati, semplificando inoltre le norme tecniche di attuazione».

Parole che non rassicurano RovatoW, tanto che nel fine settimana è partita la raccolta firme, prima in corso Bonomelli e poi proprio davanti alla scuola dell’infanzia.

Eloquente anche lo slogan scelto: «Rovato non vuole le fabbriche davanti all’asilo». Renato Bonassi, già candidato sindaco e ora capogruppo in Consiglio comunale, spiega le motivazioni che hanno portato alla raccolta firme: «C’è un enorme problema di viabilità, senza considerare che l’asilo è a due passi. Lo stesso asilo che, grazie ai fondi Pnrr, ora verrà raddoppiato negli spazi, potendo accogliere un altro centinaio di alunni. Rischiamo di avere le ciminiere davanti alla scuola dell’infanzia? Ci opporremo in ogni modo a questo progetto, che - tra l’altro - sembra essere l’unica opportunità futura di sviluppo residenziale per il centro storico. Come cambierebbe la viabilità e l’ambiente fra trent’anni?».

L’assessore Dotti, dopo il Consiglio, ha comunque lasciato aperta una porta per una possibile trattativa con il privato che dovrà realizzare l’intervento: «Ci sarà tempo di fare ulteriori valutazioni: ora è il momento delle osservazioni, visto che l’iter durerà ancora mesi. Va comunque sottolineato che la richiesta sull’area ex Ippodromo è precedente rispetto ai fondi Pnrr per l’ampliamento della scuola per l'infanzia».

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