Rovato? Il paese del mango all’olio

Dal paese del manzo a quello del… mango. Ovviamente, all’olio.
A Rovato, terra tradizionalmente legata alla cultura zootecnica, si sta diffondendo con sempre maggiore forza uno stile di vita che non solo esclude dall’alimentazione la carne, come il vegetarianesimo, ma anche tutti i derivati dagli animali dai formaggi alle uova, passando per pellicce e vestiti di cuoio. È il fenomeno «vegan», termine nel 1900 in Inghilterra dal giornalista Donald Watson per indicare quei vegetariani intenzionati a «difendere la dignità degli animali» non solo nel piatto.
Protagonista di questa rivoluzione copernicana per l’enogastronomia - e non solo - della cittadina franciacortina è un piccolo gruppo di amiche, capitanate da Alessandra Dogali (più conosciuta come Alle) e Patrizia Cappa. Sono state loro a fondare, alla fine del 2012, il gruppo Facebook «Rovato natural veg», che nel giro di dodici mesi è arrivato a contare 661 membri, sparsi tra Rovato e il resto della Franciacorta, a cui poi va aggiunta la pagina delle «Ricette di Rovato natural veg», dove ogni giorno oltre un centinaio di persone si scambiano consigli, menù personalizzati e informazioni su come abbinare etica, benessere e sapore.
Ed è così che il tradizionale manzo all’olio in «vegan style» ha... perso la carne, trasformandosi nel mango all’olio. Spiega la stessa Alle: «Sono nata e cresciuta a Lodetto, in campagna, tra gli animali, chiamandoli per nome e imparando a rispettarli. Dopo la scuola alberghiera e la specializzazzione in pasticceria, cinque anni fa sono diventata prima vegetariana e poi vegana».
La giovane rovatese pensava però di essere l’unica, assieme al compagno Marco Ribola, in tutto il paese, anche vista la tradizione del manzo all’olio. «Nel 2012 - racconta -, quando sono dovuta restare a letto qualche mese per problemi di salute, ho scoperto tramite il Web che eravamo in tanti». Da lì l’idea, con l’amica Patrizia Cappa, di aprire il gruppo su Facebook: «Siamo oltre 600 persone - dicono le due - e continuiamo a crescere. Davvero non ce lo aspettavamo».
Dai social network al mondo concreto il passo è stato breve, tanto che al primo compleanno del gruppo, festeggiato poche settimane fa in un ristorante della zona, i vegani di Franciacorta si sono ritrovati in una sessantina. Non solo: nel 2013 Alle ha vinto il primo premio regionale di pasticceria vegan, organizzato dal network «Agire ora», piazzandosi anche al secondo posto su scala nazionale, con uno strüdel integrale alle mele bagnate nel Cointreau. Assieme ad altre realtà, come Animal Amnesty, è poi arrivata la prima festa provinciale dedicata al veganesimo, tenutasi quest’estate a Gussago, con oltre 2.500 piatti sfornati in tre giorni, oltre a una cena (con consegna di vestiti) vegana per gli ospiti del dormitorio San Vincenzo di Brescia, con «Alle» e le amiche in qualità di chef.
Personalità vulcanica e sorriso sempre sulle labbra, la pasticciera vegan di Rovato non nasconde poi un sogno per questo 2014:«Ora che ho scoperto quante persone ci sono, a Rovato e in provincia, che la pensano come me vorrei riuscire quest’anno ad acquistare un furgoncino e aprire il primo paninaro totalmente vegan». Il nome c’è già: «Ristorandolo Veg».
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