Renata, si accorge che la pistola è giocattolo e sventa la rapina

La 48enne, con grande sangue freddo, ha messo in fuga il malintenzionato salvando l’incasso del bar
Sorridenti. La mamma Giacinta «Cinzia» e la figlia Renata
Sorridenti. La mamma Giacinta «Cinzia» e la figlia Renata
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Un balzo felino, un colpo alle spalle e, con freddezza (e un po’ di incoscienza), il tentativo di bloccare il rapinatore. È questa la sequenza da film che ha visto protagonista una 48enne di Ome, Renata Damiani, trasformatasi da barista in «eroina» sventa-rapine.

La donna ha infatti evitato un tentativo di furto ai danni del bar Cinzia, gestito dalla madre Giacinta, dimostrando sangue freddo e facendo fuggire il rapinatore. Nella notte tra giovedì e venerdì, nel locale su via Provinciale, al confine con Rodengo, un uomo è entrato nel bar impugnando un'arma, con un cappello e il volto nascosto da uno scalda-collo.

«Era circa mezzanotte e mezza, poco prima della chiusura - spiega la 74enne Giacinta «Cinzia» Borboni -, quando quest’uomo, alto un metro e settanta, è entrato nel bar minacciandoci con una pistola e intimandoci di stare fermi. Si è poi diretto verso il registratore di cassa, strappando il cassetto con l’incasso da un centinaio di euro e ha cercato di fuggire». Dinamica. Negli ultimi istanti, prima di darsi alla fuga, il rapinatore ha dato le spalle a Giacinta, alla figlia Renata e ai due clienti presenti nel bar.

Un istante di esitazione, prima di prendere la porta d’uscita, che ha convinto la 48enne a intervenire. «Mi ero accorta del clic del grilletto della pistola che non era stato seguito da uno sparo mentre il rapinatore si impossessava del cassetto - racconta Renata -, ho così pensato che si trattasse di un’arma giocattolo o comunque di una pistola scarica. Nel momento in cui ci ha dato le spalle sono scattata in piedi e l’ho spinto contro la porta, cercando poi di bloccarlo e togliergli cappello e sciarpa».

Il rapinatore ha sbattuto contro il vetro, lasciando cadere il cassetto. Il tentativo di togliergli il cappello, svelandone l’identità, lo ha spaventato al punto di metterlo in fuga. L’uomo, con tutta probabilità italiano, è fuggito in direzione Rodengo su un’auto bianca, condotta da un complice. I carabinieri di Passirano stanno indagando, con in mano elementi fondamentali che dovrebbero arrivare dall’analisi dei capelli strappati da Renata al rapinatore nel tentativo di fermarlo.

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