Rapina in gioielleria a Iseo, parla il titolare
Li hanno fatti sdraiare con il viso a terra e una pistola puntata addosso. E hanno letteralmente svuotato due vetrine piene di gioielli e orologi di altissimo valore.
È successo nel tardo pomeriggio di ieri: Umberto Sbalzer - titolare insieme al fratello dell'omonima gioielleria di Iseo - e la sua dipendente sono stati rapinati mentre in negozio non c'era nessuno.
«Mio fratello e la commessa - ci ha raccontato giovedì sera Massimiliano Sbalzer, l'altro titolare della gioielleria, mentre il fratello Umberto si trovava dai Cc di Iseo - non hanno visto bene i tre uomini in quanto sono stati costretti a rimanere per tutto il tempo con il viso sul pavimento. Sebbene siano ancora sotto choc, ricordano di aver avvertito un accento dell'Est e addirittura qualche parola in inglese. Le nostre telecamere di sorveglianza hanno comunque ripreso molto bene la scena. I tre, tra l'altro di bella presenza, sono entrati in gioielleria a volto scoperto».
«Mentre l'uomo con la pistola costringeva mio fratello e la nostra dipendente a stare sdraiati, con un'accetta gli altri due hanno rotto un paio di vetrine ed hanno rubato tutti i gioielli e gli orologi che vi erano esposti. Avevamo ad esempio dei Corum, degli Zenith e altri modelli di orologi realizzati da case molto prestigiose. Basti pensare che, stando a un calcolo sommario, ci hanno portato via - sottolinea - 300mila euro di preziosi».
«Se ne sono andati a piedi - continua Massimiliano Sbalzer - per i vicoli del centro. Del resto in quella zona non si può accedere con l'automobile. Avranno sicuramente avuto un mezzo poco più in là».
Per la nota gioielleria della centralissima piazza Garibaldi, inaugurata nel 2005, questa è la prima rapina messa a segno. «Ne ho subìta una io nel negozio di Brescia - racconta Massimiliano Sbalzer - soltanto qualche anno fa».
Quella degli Sbalzer è infatti una storica famiglia di gioiellieri. Nel mondo dei preziosi prima, negli Anni Settanta, si sono inseriti Luciano Sbalzer e la moglie Rita, che a Iseo hanno aperto un negozio una trentina di anni fa, e poi, dal 1989, i loro figli Umberto e Massimiliano, tra l'altro diplomati all'Istituto gemmologico italiano.
Nel 2005, come accennavamo, la famiglia ha trasferito l'attività in piazza Garibaldi, nel Palazzo del Municipio. E qualche anno più tardi ha aperto una gioielleria anche a Brescia, in un palazzo del Seicento situato nella Contrada del Cavalletto.
b. b.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato