Per atterrare a Orio gli aerei virano sulla Franciacorta: protesta contro i rumori

Da Rovato a Coccaglio, da Cologne a Chiari, da Cazzago San Martino a Erbusco: tante le segnalazioni. Interviene Legambiente
L’area del Montorfano vista dal cielo - © www.giornaledibrescia.it
L’area del Montorfano vista dal cielo - © www.giornaledibrescia.it
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Gli aerei tornano, dopo il taglio durante la pandemia, a sfrecciare sulla Franciacorta, e riparte la protesta. Da Rovato a Coccaglio, da Cologne a Chiari, da Cazzago San Martino a Erbusco: tante le segnalazioni dei cittadini che lamentano i rumori causati dal passaggio dei velivoli, anche di notte. Non si tratta, a quanto pare, di nuove rotte rispetto a quelle modificate nel 2017 dall’aeroporto bergamasco di Orio Al Serio.

La vicenda

Cinque anni fa, il traffico aereo sullo scalo orobico aveva visto modificare le rotte in entrata, con la discesa dei velivoli spostata in maniera più significativa sui cieli di Franciacorta e della fetta di Bassa che guarda verso Travagliato, oltre a transiti più assidui su Alto Garda e Valtrompia.

Le lamentele erano arrivate al culmine nell’estate 2019, con lettere spedite ai sindaci di mezzo Ovest Bresciano dai residenti, in particolare del quartiere rovatese di San Donato: «Gli aerei che atterrano a Orio - scrivevano i residenti della fascia nord della città - effettuano la discesa a quote molto basse e ad ogni ora del giorno e della notte su Coccaglio, Cazzago, Erbusco, Palazzolo, Rovato, Corte Franca, Capriolo. I boati sono molto forti anche perché, in questa zona, gli aerei effettuano la virata verso l’aeroporto; a volte tremano i vetri delle case, non è possibile stare all’aperto durante il passaggio o tenere le finestre aperte. Passa un aereo ogni 5 minuti».

Da allora c’è stata la tregua legata al Covid19, ma ora il traffico aereo è ripartito, con il ritorno dei rumori. I residenti ora denunciano problemi se possibile ancora maggiori, con i voli cargo - anch’essi in aumento - concentrati soprattutto durante le fasce serali e notturne. Da qui le lamentele, passate dai social alla realtà attraverso la mobilitazione annunciata da Legambiente Franciacorta, pronta a riunire le tante segnalazioni e tornare così alla carica con Enac e Direzione Aeroportuale Lombardia.

Obiettivo: capire se ci sono le condizioni tecniche per modificare le rotte. Già a inizio 2020 il sodalizio guidato da Silvio Parzanini aveva chiesto il cambio, senza risultati. Ora la partita si riapre.

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