Palazzolo, via i cartelli stradali in dialetto

La Giunta delibera la rimozione di «Palasöl» e «San Brencat», lasciando solo le indicazioni in italiano.
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Via i cartelli in dialetto all'ingresso della città. A deciderlo è una delibera di Giunta firmata qualche giorno fa dal sindaco Gabriele Zanni, a poche ore dal primo Consiglio comunale in cui è stata convalidata la nomina degli eletti. La squadra di governo ha infatti deliberato, oltre al piano asfaltature delle strade per l'anno in corso, anche la rimozione dei cartelli con l'indicazione in dialetto del nome della città all'ingresso di Palazzolo e della frazione di San Pancrazio.

«Abbiamo ritenuto che fossero inutili - ha commentato il primo cittadino -; anzi, per certi versi, sono fonte di confusione». Una scelta in linea con le notizie storiche relative alla città. Non a caso, «in nessun testo scritto o documento storico appare il nome Palasol o San Brencat». A questo si aggiunge inoltre la normativa in materia di codice della strada che «non prevede l'apposizione di quel tipo di segnaletica e solo in alcuni specifici casi i Comuni hanno la facoltà di predisporli» ha proseguito Zanni.

Collocare sotto il cartello l'omonimo in dialetto era stata una decisione presa nel 2001 dalla Giunta Metelli. «La Lega Nord aveva presentato in Consiglio comunale una mozione di indirizzo sull'argomento, poi discussa ed approvata in Giunta, quando ancora la normativa del codice della strada non concedeva la possibilità di poterlo fare. Solo qualche anno più tardi la legge ha dato facoltà ai Comuni bilingue di poter mettere la segnaletica con il doppio cartello e agli altri con il nome in dialetto» ricorda Zanni. Si tratta dunque di una scelta nel rispetto del codice della strada ma anche di indirizzo politico che segna dunque il nuovo corso dell'Amministrazione palazzolese. r. b.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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