Palazzolo, la barretta fatta con gli scarti per sfamare il globo

L’idea è nata dal palazzolese Marco Roberto Bertoli dopo la sua esperienza in Brasile. Un'idea che potrebbe rivoluzionare gli aiuti umanitari
La barretta - © www.giornaledibrescia.it
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Un super alimento per sfamare il mondo. Un'invenzione frutto di mesi di studio e ricerche che parte dall'osservazione, dall'empatia, dallo spirito di chi non si gira dall’altra parte vedendo bambini malnutriti o senza cibo.

Non è un caso che la novità, che potrebbe rivoluzionare gli aiuti umanitari nei paesi in via di sviluppo, giunga da Marco Roberto Bertoli, il palazzolese che nel 1998, dopo aver visto da vicino la povertà dei meninos de rua, si è fermato in Brasile e ha fondato l'associazione «Il Padre Pellegrino», con sede a Palazzolo.

Quattro anni fa il missionario laico bresciano aveva pensato di coltivare l’alga spirulina per realizzare del cibo altamente nutriente che potesse combattere la fame nel mondo. Idea poi accantonata causa dei costi eccessivi degli impianti, Bertoli ha così dato il via all'innovativo progetto «Food of world»: raccogliere parti di cibo scartate dalla lavorazione di altri alimenti e produrre una barretta che possa contenere in pochi grammi l’equivalente di un pasto completo per i bambini denutriti.

Sfamare i più piccoli - © www.giornaledibrescia.it
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L’obiettivo. «Vogliamo alimentare il mondo con ciò che il mondo non sfrutta - ha spiegato Bertoli in un video realizzato ad hoc -. Ora abbiamo avviato i lavori e manca solo l'ultimo tassello. Per ora la fabbrica è divisa in quattro settori: nel primo lavoriamo frutta, verdura e legumi donate da agricoltori della regione che avendo piccoli difetti non vanno alla grande distribuzione, nel secondo lavoreremo co-prodotti dell’industria della birra, come le trebbie utilizzate nella prima fermentazione, nel terzo le proteine nobili come soia, arachidi e siero del latte, e infine nel quarto fabbricheremo la barretta, pronta per essere portata in magazzino e poi in spedizione».

La produzione. Presto verranno prodotte 50mila barrette al giorno, un numero enorme che coincide con altrettanti pasti di bambini che altrimenti avrebbero accesso solo a poche fonti di cibo. L’idea iniziale era quella di aiutare soprattutto l’Africa, ma la situazione di impoverimento che la pandemia ha creato nelle favelas brasiliane necessita di priorità. La comunità che dava sostegno e istruzione a quasi 500 bambini è stata infatti privata dal Governo dei bambini, ha chiuso le scuole già un anno fa: alla San Michele Arcangelo sono così rimasti solo gli anziani. Da quel momento Bertoli porta pacchi alimentari ai suoi bambini che vivono nelle poverissime famiglie di origine oppure con affidatari temporanei. «Inizialmente la donazione di una signora ci ha permesso di cominciare le costruzioni degli impianti. Poi sono arrivate le donazioni di macchine e materiali, con l'impegno di varie imprese - ha continuato il palazzolese -. Ora siamo ormai prossimi a cominciare ciò che io vorrei fosse un esempio per il mondo». Per donazioni e info il sito www.ilpadrepellegrino.org.

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