Paderno, il salumiere che scampò alle SS fingendosi carpentiere

La testimonianza di Giuseppe Bono che ha tenuto segreta la sua storia fino ad ora: «Troppo doloroso parlare dei due anni di prigionia»
Giuseppe Bono, 98 anni il prossimo 23 febbraio, sopravvissuto al campo di concentramento - © www.giornaledibrescia.it
Giuseppe Bono, 98 anni il prossimo 23 febbraio, sopravvissuto al campo di concentramento - © www.giornaledibrescia.it
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Due anni di prigionia in un campo di concentramento tedesco e una salvezza figlia di un coraggioso azzardo e dell’aiuto garantito da una insperata amicizia con un civile di Berlino. Nella settimana segnata dalle iniziative legate alla Giornata della Memoria riaffiora a Paderno Franciacorta la storia di Giuseppe Bono, un racconto denso di dolore, tenuto «nel cassetto della memoria» per anni e condiviso in questi giorni grazie all’interessamento dello storico locale Gianluigi Valotti.

Bono, oggi 97enne e allora militare a Napoli, dopo l'8 settembre 1943 fu oggetto dei rastrellamenti nazisti. Rinchiuso in un campo di concentramento sopravvisse spacciandosi per carpentiere, benché in realtà fosse... un salumiere. 

L'intervista con il racconto sull'edizione del Giornale di Brescia in edicola oggi, venerdì 1° febbraio, scaricabile anche in formato digitale

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