Ospitaletto, Centrale a biomasse: anche il Tar congela i lavori

Il primo stop era arrivato dal Comune. La centrale a biomasse ha incontrato l’opposizione di residenti e gruppi ambientalisti
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Il vincolo della Soprintendenza, lo stop deciso dal Comune e confermato per ora dal Tar. Sono i due ostacoli sul cammino della centrale a biomasse che la Fraternità Impresa Sociale Onlus vorrebbe realizzare a Ospitaletto, in via Trepola

Per quanto riguarda il primo punto, la Soprintendenza, che ha già espresso parere contrario all’opera, ha avviato il 27 aprile il procedimento per apporre il vincolo indiretto sulla Cascina Cattafame, vicina alla zona in cui dovrebbe sorgere l’impianto: l’ente ha tempo fino al 25 agosto per concludere l’iter e fino ad allora il progetto resta congelato.

È questo uno degli aspetti sottolineati dal Tribunale amministrativo di Brescia nel respingere la richiesta della onlus di sospendere l’ordinanza con cui lo scorso 12 maggio il Comune di Ospitaletto ha bloccato i lavori. Oltre a ciò, il presidente Angelo De Zotti sostiene nel decreto datato 21 maggio che «il pregiudizio di carattere economico annesso alla domanda non appare grave e irreparabile». Il Tar rinvia la discussione al 17 giugno: «In sede collegiale potrà essere meglio apprezzata, a contraddittorio instaurato, la legittimità dei provvedimenti impugnati».

Oltre alla contrarietà del Comune e della Soprintendenza, la centrale a biomasse ha incontrato l’opposizione di residenti e gruppi ambientalisti che lo scorso fine settimana hanno organizzato una manifestazione di protesta. Il caso è inoltre complicato dal fatto che i gestori della Cascina Cattafame, vale a dire le cooperative Fraternità Impronta, Fraternità Giovani e Fraternità Creativa, non vogliono l’impianto, ma appartengono allo stesso gruppo della Fraternità Impresa Sociale Onlus.

 

 

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