Omicidio di Palazzolo, quella telefonata dalla Tunisia

E' stato il marito di Daniela Bani, da un cellulare tunisino, ad annunciare al cognato l'orrore che li attendeva in via Malogno.
Omicidio Bani, si cerca in Tunisia
AA

Sono stati il padre e il fratello di Daniela Bani a trovare il cadavere della 30enne, orrendamente segnato da quelle 20 coltellate che l'hanno lasciata senza vita e in lago di sangue nel suo letto, all'interno dell'appartamento in cui fino a lunedì viveva assieme ai due bimbi e al 37enne tunisino Mootaz Chaanbi.

Proprio il marito della donna ha condotto nell'abitazione al terzo piano della palazzina di via Malogno 45 i due congiunti con una telefonata al cognato, effettuata da un cellulare tunisino, circostanza che avvalora - se ancora ve ne fosse bisogno - che l'uomo è ormai nel Magreb. «Andate là, ma non portateci i bambini» ha comunicato il 37enne: uno scrupolo - l'unico, purtroppo - che il marito, ritenuto dagli inquirenti l'assassino della donna - ha manifestato in quelle ore di morte.

I due bimbi, nel disegno criminale dell'uomo, erano stati prima affidati ad un collega italiano che vive nel quartiere e quindi da questo riconsegnati ai nonni materni in serata. Aveva preordinato tutto Mootaz Chaanbi per avere il tempo di eliminare la moglie con quel coltello da cucina rinvenuto sul letto, raggiungere l'aeroporto di Linate dove l'attendeva l'aereo diretto a Tunisi per il quale da giorni aveva acquistato un biglietto.

Sullo sfondo resta l'orrore di una giovane vita stroncata nel peggiore dei modi. Di una donna uccisa dall'uomo che aveva amato, con ogni probabilità per il rifiuto all'idea che la donna lo volesse lasciare. E di due bimbi cui la sorte ha stravolto in pochi istanti l'intera esistenza.

Le indagini dei Carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Caty Bressanelli, proseguono. Anche se la distanza che l'uomo ha messo tra sé e Palazzolo, tornando in Tunisia, complica inevitabilmente la caccia all'uomo.

 

 

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia