Monte Isola tra arte, poesia e giochi di luci: ecco «La via degli archèc»

Tra Peschiera e Sensole pesci di ceramica raku sugli archetti utilizzati per essiccare le sardine
L’elefante di Stefano Bombardieri - © www.giornaledibrescia.it
L’elefante di Stefano Bombardieri - © www.giornaledibrescia.it
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Bombardieri, Sieff e Friso, tre tra gli artisti contemporanei più apprezzati, hanno installato le loro opere in diversi punti dell’isola. Non sarà l’unico appuntamento di Monte Isola con l’arte. Il progetto Maji Raku sta realizzando «La via degli archèc».

A Peschiera Maraglio, Sensole e sul percorso che collega questi due nuclei, Giacinto Silistrini, Bruna Gelpi e Adelmo Zanotti stanno collocando i loro pesci in ceramica raku e tante numerose «anime», sistemate su impalcature che richiamano gli «archetti», grate utilizzate per mettere le sardine di lago ad essiccare.

Tradizione ispirazione

Questo richiamo alla storia e alla tradizione economica e lavorativa dell’isola è un segno che i tre artisti hanno voluto donare all’isola. Le «anime», così chiamate dai tre esecutori, sono porzioni di materiale colorato che rifrangono le luci del lago e del cielo di Montisola. Sono posizionate sulla camminata ed evocare emozioni e sentimenti diversi. «L’arte è un purissimo velo, una linea sottile che separa sogno e realtà. Un luogo dove le anime danzano nel vento» scrivono i «Maji raku». Le tre postazioni, che poi diventeranno più numerose dal momento che il progetto è in divenire, con punti che verranno allestiti anche a Siviano e Carzano, saranno arricchite da didascalie e da un Qr code che abbina la musica all’istallazione artistica.

Le parole che accompagnano le ceramiche derivano da trattati storici, scientifici e poetici di personaggi che hanno vissuto o soggiornato sull’isola, nel secolo scorso. Sono state recuperate dalla storica Rosarita Colosio, coinvolta nel progetto e che ha saputo dare una cornice autentica alla parte prettamente artistica. La lettura dei testi è stata affidata all’attore Luciano Bertoli, che ha «prestato» la sua voce.

La musica invece è stata scelta da Silistrini ma, in futuro, è possibile che venga creata ad hoc, se partiranno collaborazioni con musicisti interessati. La «Via degli archèc» è quindi una «via degli artisti» generatrice di altre connessioni. «Questo è un ulteriore tassello al progetto dell’isola degli artisti - conferma il sindaco Fiorello Turla- poiché dopo il festival delle luci, le opere di Stefano Bombardieri, Johan Friso e Matthias Sieff, ora arrivano anche i Maji Raku con le loro ceramiche lavorate che, passando dalla storia, diventano poesia».

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