Marone, 175mila euro in buoni per la scuola e la spesa (purché in paese)

Il contributo arriverà a 1.384 nuclei: non ci sono limiti di reddito, ma si deve presentare domanda
Una veduta di Marone - Foto © www.giornaledibrescia.it
Una veduta di Marone - Foto © www.giornaledibrescia.it
AA

Dopo alcune settimane per metterlo a punto, il bando «Ripartiamo insieme» è pronto. A Marone prevede la distribuzione di 160mila euro in buoni spesa, a cui se ne aggiungono 15mila per le spese degli 87 ragazzi e ragazze della scuola secondaria di primo grado, tra libri di testo e materiale scolastico. Il provvedimento è dedicato ai Comuni che rientrano nella così detta «zona rossa», vale a dire l’area della Lombardia maggiormente colpita dal Covid.

Come funziona

All’inizio della prossima settimana il Comune invierà una lettera a tutte le 1.384 famiglie spiegando come avere i buoni spesa, pensati per sostenere i nuclei (anche di una persona) in un momento economicamente non facile. La messa a punto del lavoro di distribuzione delle risorse ha richiesto il coinvolgimento delle imprese del paese, dove i buoni potranno essere spesi. Una delle prescrizioni riguarda proprio la localizzazione delle attività, che non può essere fuori Marone. Come spiegato dal sindaco Alessio Rinaldi, che due mesi fa aveva presentato l’iniziativa anche al consiglio comunale, «oltre a negozi, bar e ristoranti saranno comprese le attività che esercitano a Marone sporadicamente, come le bancarelle del mercato settimanale o gli ambulanti del panino a bordo strada, ma anche gli studi professionali e i professionisti con partita Iva». L’elenco delle attività verrà pubblicato a breve sul sito del Comune.

I «buoni»

Alla lettera inviata alle famiglie sarà allegata la domanda da compilare e inviare agli uffici municipali. La documentazione potrà essere presentata dai primi di agosto. I buoni spesa saranno distribuiti all’inizio di settembre e il loro uso sarà possibile fino alla fine di ottobre. Ogni famiglia riceverà 100 euro, più 10 euro per ogni componente. Per raggiungere più persone possibile l’amministrazione ha deciso di non tenere in considerazione il reddito dei destinatari o l’Isee, ma solo la residenza. L’unica discriminante sono le morosità nei confronti del Comune.

Per la scuola

I ragazzi delle medie riceveranno importi differenziati: 200 euro per i primini (normalmente più gravati di spese) e 100 euro per quelli di seconda e terza. I soldi che dovessero avanzare invece - come da nuova disposizione ministeriale - potranno essere usati per pagare gli extra-costi per gas e elettricità.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia