Lancini: non fu vilipendio del Capo dello Stato
Il gip: non sussiste il reato contestato al sindaco di Adro. Il sostituto procuratore aveva chiesto il rinvio a giudizio.

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Non fu vilipendio del Capo dello Stato. Il gip Cesare Bonamartini non ha ravvisato la sussistenza del reato contestato al sindaco di Adro, Oscar Lancini, per il quale il sostituto procuratore Roberta Panico aveva invece chiesto il rinvio a giudizio.
E’ questo l’esito dell’udienza preliminare che venerdì mattina vedeva al vaglio la posizione del primo cittadino franciacortino, il quale di fatto non dovrà affrontare alcun processo. Quello che invece era invocato dall’accusa per la pensantissima lettera che Lancini inviò a gennaio dello scorso anno al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Una lettera in cui il sindaco adrense si lagnava della onorificenza di Cavaliere della Repubblica consegnata all’imprenditore franciacortino che a suo tempo versò 10mila euro nelle casse del Comune per consentire ad alcuni alunni, le cui famiglie non avevano saldato la retta prevista, di tornare ad usufruire dei servizi della mensa scolastica.
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