La Sagrada Familia di Piazzole in puro stile scout

L’eremo ecosostenibile di 90 metri quadrati è un progetto collettivo che conta su 300 volontari: saranno impiegate 600 balle di fieno
In costruzione.  La struttura a imbuto avrà cinque finestre sul lato lungo e un finestrone che guarda il bosco - © www.giornaledibrescia.it
In costruzione. La struttura a imbuto avrà cinque finestre sul lato lungo e un finestrone che guarda il bosco - © www.giornaledibrescia.it
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C’è già chi ha iniziato a chiamarla la Sagrada Familia ecosostenibile di Piazzole, in quanto racchiude in sé un percorso spirituale, che trova sviluppo ed elaborazione nel lungo, cadenzato, lavoro - alla «ora et labora» - di autocostruzione, riassumendo i dettami di una architettura a impatto zero sulla natura, in puro stile scout.

Nulla a che vedere chiaramente con le guglie e le architetture impossibili di Gaudì. Ma sicuramente farà parlare di sé l’eremo, in legno e paglia, che sta prendendo forma in uno dei punti più a nord di Piazzole, nel fitto bosco che si sviluppa tra Gussago e Brione.

Saranno impiegate 600 balle di fieno, ingabbiate in uno scheletro di legno. Trecento i volontari all’opera che si susseguiranno nel cantiere. Le operazioni, guidate da architetti - in campo anche il team di progettazione dell’Albero della vita dell’Expo - verranno quasi esclusivamente realizzate dagli scout, che diverranno artefici di un progetto a «mille mani».

Materiali ecologici. Per costruire l’eremo verranno utilizzate 600 balle di fieno, dentro uno scheletro di legno
Materiali ecologici. Per costruire l’eremo verranno utilizzate 600 balle di fieno, dentro uno scheletro di legno

La costruzione, più che il fine (offrire, a rotazione, un luogo dove ritrovare se stessi, nella natura e nello spirito) è il mezzo per condurre a una maturazione e a una riflessione spirituale ed intima.

Con un lento processo che fa pensare alla celeberrima chiesa catalana. Per l’eremita. Che eremo sarebbe senza eremita? La struttura (90 metri quadrati di superficie calpestabile, coperta da un tetto metallico) sarà dotata, così, di un piccolo spazio che potrà ospitare una persona sola. Non sempre quella.

Dice Carlo Fasser, architetto progettista: «L’idea di realizzare una casa di paglia quassù è sempre stata nel cuore dei capi scout. In particolare di Fausto Fasser, ingegnere, che aveva lanciato l’ipotesi dell’eremo a Piazzole. L’idea è rimasta nel ricordo di tanti di noi. Ma a quei tempi mancavano le energie e le risorse. Oggi la situazione è cambiata».

L’analisi dei fini, dei mezzi e del progetto dell’eremo di materiali ecologici è stata compiuta dalla pattuglia regionale degli scout e dalla Fondazione San Giorgio. Solo il lavoro strutturale, per evidenti motivi di sicurezza, sarà a cura di un’impresa, ma tutto il resto sarà affrontato dal clan e dal noviziato Lombardia.

«Ora si sta comprendendo con gioia - aggiunge Fasser - che il sogno a lungo condiviso sta prendendo forma». I lavori hanno preso avvio a gennaio. La conclusione è prevista per l’estate 2019. L’intervento è dovuto passare attraverso la Soprintendenza, per la presenza dei resti di un antico ricovero rurale in pietra. Consolidato il basamento, sarà possibile salire con i montanti e gli architravi lignei.

Nel 2006 è stato costituito un apposito tavolo di sinergia tra gli scout lombardi, mentre il lavoro di progettazione è iniziato cinque anni fa. I Fondi arrivano dalla Regione Lombardia, dall’Agesci e dalla base scout. «I vecchi muri - spiega Fasser - saranno elementi di seduta per la nuova struttura. Siamo arrivati all’idea dell’autocostruzione non per motivi economici, ma per coinvolgere gli scout».

L’eremo sarà dotato di cinque finestre sul lato lungo, con un’architettura a imbuto. In fondo, un finestrone che dà sul bosco. Non è previsto riscaldamento. Si pensa anche di realizzare un consono deposito per l’acqua e di predisporre la struttura alla rete elettrica.

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