La prima intervista di Zanotti: «Tre tentativi di liberarmi»

Il bresciano, in mano dei rapitori per tre anni, ha detto di fare ancora fatica a dormire e di non ricordare tutto
Zanotti, la prima intervista dopo il rapimento
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Sergio Zanotti è tornato a Marone, alla vita di tutti i giorni, dopo tre anni di prigionia.

Il 59enne, rimasto per tre anni nelle mani dei sequestratori, è stato liberato venerdì e ora sta cercando di ritrovare una routine: lo abbiamo trovato al bar, in compagnia dell'ex moglie, la mamma delle sue tre figlie.

«Non è facile ricordare tre anni in cinque minuti. Sono stati anni difficili. Ho saputo che sarei stato liberato cinque ore prima». E continua: «Mi hanno portato al confine in 70 armati, lì ho trovato cinque italiani che ho abbracciato».

Ma è ancora frastornato: parla della prigionia ma dice di non ricordare molto. Racconta del perchè è stato in Turchia e di ciò che dovrà fare, dalle visite di controllo in ospedale alla vita quotidiana.

«La cosa che mi è mancata di più è la famiglia. Ho maledetto tre anni il giorno in cui ho deciso di andare in Turchia per comprare dinari antichi da rivendere in Europa»

 

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