La Confraternita per celebrare il manzo all’olio

Il gruppo tutelerà il prodotto tipico. Lo chef Bittu guida i diciassette soci
Soci fondatori. I membri della Confraternita che tutela il manzo all’olio - Foto © www.giornaledibrescia.it
Soci fondatori. I membri della Confraternita che tutela il manzo all’olio - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Il manzo all’olio - la prima De.Co (denominazione comunale) della storia di Rovato - ora ha anche la sua Confraternita. Diciassette i soci fondatori, guidati da un gran maestro, Alberto Bittu, chef della «Trattoria del Gallo» e anima dell’associazione «Ristoratori Rovato». (Qui la ricetta del manzo all'olio)

La presentazione ufficiale l'altra sera in un Municipio affollato da ristoratori, allevatori, viticoltori, cittadini e dai confratelli della Federazione italiana circoli enogastronomici, sodalizio che conta ben 120 realtà associate tra Sicilia e Alto Adige.

«Oggi - ha spiegato Bittu - è sempre più difficoltoso "mangiare cultura" e mantenere la cultura locale del cibo. Rovato, però, ha dalla sua la forza di una storia millenaria e di un piatto diventato il simbolo stesso della comunità. Vogliamo rappresentare al meglio questa ricchezza, prima di tutto culturale».

La prima uscita pubblica sarà il 18 novembre, con un pranzo di presentazione nel suggestivo scenario del Convento dell’Annunciata, sede della Fondazione «Vittorio e Mariella Moretti». A benedire la neonata «Confraternita del manzo all’olio di Rovato» il sindaco Tiziano Belotti, che ha posto l’accento «sull’unione tra piatto, tradizione e territorio, una filiera d’eccellenza che va conosciuta, apprezzata e valorizzata».

Presente pure l’assessore regionale ad agricoltura e alimentazione, Fabio Rolfi: «Il manzo all’olio di Rovato è la dimostrazione del valore del tessuto agroalimentare lombardo, capace di vincere le sfide internazionali se punta sulla propria straordinaria distintività. Ben venga quindi l’idea di recuperare sapori e saperi unici, figli di una biodiversità che non ha eguali. La carne lombarda è un valore aggiunto per il territorio e per un’educazione corretta all’alimentazione». Alla vigilia della 130esima edizione di Lombardia Carne, la prossima primavera, da Rolfi arriva anche un impegno preciso: «La fiera deve diventare la vetrina di tutta la filiera, con il manzo all’olio protagonista. La Regione ha già aperto un confronto fattivo con il Comune».

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