Iseo, caccia ai fondi per i pesci delle Lamette

Servono per aprire un quinto canale utile al ricircolo delle acque e alla riproduzione
Le Torbiere - © www.giornaledibrescia.it
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L’ossigenazione e la pulizia delle Lamette (l’area a lago della Riserva naturale Torbiere del Sebino) è fondamentale per la riproduzione dei pesci.

Ad oggi sono quattro i canali che la percorrono ed è in progetto l’apertura di un quinto, nella porzione ovest verso Clusane d’Iseo, grazie alla partecipazione al bando di cofinanziamento indetto dalla Fondazione Cariplo dal titolo «Capitale lacustre nei grandi laghi». L’ente Riserva vi aderisce in partenariato, il capofila infatti è il Parco Alto Garda Bresciano.

L’obiettivo è incrementare le condizioni di ossigenazione delle Lamette  migliorandone lo stato ecologico generale. L’apertura di un altro canale consentirebbe definitivamente il ricircolo delle acque e la migrazione dei pesci per la riproduzione che, come osservato negli ultimi sette anni per mezzo di indagini mirate, sfruttano queste acque ricche e protette proprio allo scopo riproduttivo e di primo accrescimento. Nel corso dei decenni, dall’interruzione dello sfruttamento antropico di queste aree da cui veniva scavata la torba, alcune porzioni di specchi d’acqua sono state invase dal canneto. Dal 2008 i canali di connessione tra il lago d’Iseo e le Lamette sono stati soggetti ad opere di riqualificazione con lo spurgo di tre canali sul lato nord est e, nel 2015, con la riapertura di un quarto canale.

Oggi si è in attesa del finanziamento che dovrebbe essere approvato a breve. A tal proposito, La Schiribilla, associazione ambientalista costituita dalle guide della Riserva Torbiere, auspica che un’opera di questo genere sia estesa alle vasche di acqua bassa presenti nella zona est in territorio iseano, oggi invase da canneto ed in stato avanzato di interramento. Questa zona ospitava l’unica popolazione stabile, nota in l’Italia, di libellula Leucorrhinia pectoralis, l’ultima segnalazione pare risalga al 2003, le cui esigenze ecologiche richiedono proprio il ripristino di specchi d’acqua, ambienti essenziali per la sopravvivenza della libellula.

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