Irene Colzi, fashion blogger di professione

Fashion blogger. Due parole che ad alcuni possono risultare ancora sconosciute, ma che nel mondo significano una professione. E da qualche tempo anche in Italia. La moda legata al web, ma soprattutto al gusto di una persona che riesce, tramite viaggi, racconti e fotografie, a fare tendenza utilizzando specialmente i social network. Tanto da farsi un nome, tanto da essere cercata da aziende o stilisti per lanciare prodotti o creare outfit.
Una delle più conosciute in Italia è Irene Colzi, 26 anni, fiorentina doc ma allo stesso tempo cittadina del mondo. Per tre giorni la fashion blogger è stata ospite all’Outlet di Franciacorta per creare outfit da fotografare e mostrare on line. Un lavoro duplice, per se stessa e per i canali web dell’outlet.
Gentile, sorridente, con il fidanzato Giovanni pronto a immortalare con splendide fotografie le scelte e gli abbinamenti, Irene racconta cosa significa oggi in Italia essere una fashion blogger e come si arriva ad esserlo.
“Era il 2008, ancora non sapevo cosa fossero Facebook, Twitter o Instagram. In internet trovai alcune fashion blogger americane e mi avvicinai a questo mondo. Cosa significa esserlo? Significa dare una visione personale della moda o per quanto riguarda una blogger del proprio life style e presentarlo ad altri”. Laureata in economia, ma con la passione per la moda, Irene apre così un blog e viene inviata da Donna Moderna alla settimana della moda a Milano. E’ il trampolino di lancio.
“Oggi per me questo è un lavoro a tutti gli effetti, anche se diventa difficile trovare una linea di distinzione tra la vita privata e quella pubblica”. Capibile, se il web si trasforma il mezzo per comunicare e…guadagnare.
Circa 40mila fans su Facebook, quasi 8mila followers su Twitter e 25mila su Instagram. E a tutti coloro che le scrivono Irene risponde sempre con cortesia. “Spero che la figura del fashion blogger venga riconosciuta anche in Italia come accade all’estero pure dal punto di vista legislativo. Perché non solo in America, ma anche in Inghilterra, Germania e Spagna c’è un attenzione diversa”.
Irene, che viaggia tantissimo e vede proprio in questo uno degli aspetti più belli del suo lavoro, non è comunque sola: di Giovanni abbiamo detto, ma alle spalle ha ragazzi che curano graficamente e non solo web e social network, oltre a persone che l’aiutano a prendere contatti con aziende e stilisti. “Tra dieci anni mi vedo ancora on line, sapendo che il mio lavoro deve tenere il passo con la tecnologia. Ora come ora mi diverto, faccio un lavoro che mi piace e che mi fa guadagnare”. Difficile allora chiedere di più.
Gianluca Magro
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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