Insulti al sindaco: «Metodi mafiosi, è una sporca vicenda»
Una lettera, firmata da «Montisolani delusi», ha dato il via a una campagna elettorale «scorretta» e «denigratoria», secondo il sindaco Fiorello Turla. Il primo cittadino di Montisola infatti è stato preso di mira all’interno di uno scritto che è stato distribuito in alcuni luoghi pubblici dell’isola.
«Quanto è stato recapitato a me e ad altri cittadini non solo è una visione distorta della realtà - afferma Turla - ma rappresenta anche un attacco personale, perché le parole contenute all’interno della lettera sono volgari e offensive nei miei confronti». Addirittura nella lettera si accusa il primo cittadino di aver favorito amici e parenti nelle opere pubbliche.
«Mi spiace - aggiunge il sindaco - che si sia messa in moto "la macchina del fango" e non quella invece che privilegia il dialogo e il confronto. La politica è passione, sentimento e amore per il territorio, è il metterci la faccia e sfidare l’avversario sui temi comuni. Io la faccia la metto da cinque anni, chi ha scritto la lettera invece no. Però so che l’autore è riconoscibile perché le telecamere presenti in alcuni punti dell’isola hanno ripreso il volantinaggio e ora l’indagine è in mano ai carabinieri». Il sindaco, nel video sulla sua pagina Facebook, ha parlato di «metodi mafiosi».
La missiva comincia con «Caro Fiorello» e termina con «hai fatto diventare Monteisola il pisciatoio del lago d’Iseo». «Sui temi seri e importanti ci si confronta a viso aperto, così come si fa all’interno di una società civile, non dietro una lettera anonima - ribadisce Turla -: ho lavorato 5 anni con dedizione per il mio paese e i risultati possono essere più o meno apprezzati. Quello che deve sempre emergere sopra ogni cosa e sopra ogni dubbio è l’onestà: io sono sicuro di aver assolto a questo impegno nell’unico interesse della collettività».
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