In Val Palot torna il bosco dopo la tempesta Vaia e il bostrico

La tempesta e il parassita hanno decimato 18 ettari di bosco sopra Pisogne: ora l’ultimo atto con la posa di cinquemila piante
Si eliminano i rami rimasti a terra e si collocano le nuove piantine in Val Palot - Foto © www.giornaledibrescia.it
Si eliminano i rami rimasti a terra e si collocano le nuove piantine in Val Palot - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Era il 2018 quando la tempesta Vaia devastò diciotto ettari di pineta in Val Palot, nel territorio del comune di Pisogne. Oggi, dopo quattro anni in cui si sono susseguiti prima i lavori di ripulitura degli «schianti», cioè degli alberi caduti, e poi la lotta all’attacco del parassita bostrico, l’area è in fase di ripiantumazione grazie ad un accordo tra Comunità Montana e Consorzio forestale del Sebino, Cascina Clarabella e Regione Lombardia.

Il Pirellone ha finanziato per un importo pari 148mila euro l’opera, strutturata in più fasi ma con un unico scopo finale: mettere in sicurezza il territorio e ripristinarlo dal punto di vista ambientale. I lavori, alcuni in fase di esecuzione, altri già conclusi, hanno previsto in primis la creazione di una pista forestale lunga oltre 500 metri per consentire l’accesso alle zone interessate; è seguita la posa di quaranta rastrelliere para-valanga, sviluppate in tre distinti tratti per quasi 200 metri lineari, e di tre moduli di barriere palificate per dare protezione e stabilità ai versanti, ormai privi di alberi che garantivano quella funzione.

L’ultima fase, ora in corso, è la messa a dimora di oltre cinquemila piantine tra latifoglie e larici, su una superficie estesa per circa tredici ettari. Le operazioni di impianto e rimboschimento sono frutto di un accordo tra gli enti: Cascina Clarabella si occupa dell’inserimento al lavoro dei malati psichiatrici, conferendo all’operazione una valenza di natura sociale per il territorio.

«La zona di intervento ricade integralmente sul territorio del Comune di Pisogne che ha realizzato le operazioni di rimozione degli alberi caduti, e costituisce l’area di maggior estensione dei danni provocati dalla tempesta Vaia sul comprensorio della Comunità montana del Sebino Bresciano - ha sottolineato il sindaco Federico Laini -. Siamo molto soddisfatti dell’opera finanziata da Regione Lombardia poiché, oltre a rendere sicura l’area e le cascine presenti, rientra in un progetto di rilancio turistico dell’area montana della Val Palot».

Le nuove piante, in particolare il faggio, in mescolanza con il sorbo, la betulla, il salice, l’abete bianco e il larice, sosterranno la diffusione del bosco a latifoglio di pregio, favorendo da una parte la biodiversità e dall’altra la sostituzione dell’abete rosso; tale varietà infatti sta manifestando oramai da tempo, in tutto il comprensorio sebino, gravi criticità a causa del diffondersi del bostrico, favorito a basse quote dalle modificazioni climatiche intervenute nell’ultimo decennio. «Vaia e il bostrico sono le due emergenze a cui Regione Lombardia ha cercato di far fronte. I finanziamenti ci sono e ci saranno anche per il futuro: ciò che manca oggi sono le piante autoctone e resistenti da piantare» ha concluso l’assessore regionale Fabio Rolfi.

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