«In mensa pollo crudo e porzioni piccole e fredde»

Protestano i genitori dei bambini delle scuole elementari e dell’asilo di Gussago: «Porzioni di pollo crudo, pasti freddi e secondi piatti al posto dei primi serviti per pranzo». Infiamma in paese la protesta contro la mensa che, in particolare nelle prime settimane di scuola, avrebbe presentato problemi. Sul tema è intervenuto anche il sindaco, che ha dichiarato che non rinnoverà il contratto con i gestori del servizio.
«I nostri figli un giorno si sono trovati nel piatto porzioni di pollo completamente crude - si lamenta una mamma -. E questo è inaccettabile. Non è più possibile tollerare questo tipo di servizio. Abbiamo sopportato alcune problematiche emerse a partire dall’anno scorso, come la qualità dei cibi non sempre ottimale a detta dei nostri bimbi, e la scarsa quantità delle porzioni». L’Ente locale gussaghese ha attivato i controlli e ha chiesto un confronto con i gestori del servizio di mensa che rifornisce tutte le scuole primarie (esclusa la Don Milani di Ronco) e le scuole dell’infanzia Munari e Piovanelli.
I problemi. «Il primo giorno di scuola è stato da barzelletta, i ragazzi hanno dovuto mangiare prima il secondo anziché il primo e il primo è arrivato anche freddo - sottolinea con disappunto il primo cittadino, Giovanni Coccoli -. Non è un caso isolato purtroppo; nei giorni successivi si sono palesati altri disservizi relativi alla qualità e alla quantità del cibo portato ai nostri bambini». La ditta ha portato alla luce alcune problematiche «ma restano problemi che devono affrontare loro - afferma Coccoli -. Quel che importa è che questa vicenda trovi al più presto una soluzione. Già l’anno scorso avevamo registrato disservizi ma, complice il Covid, abbiamo lasciato correre. Ora la misura è colma. Ci scusiamo pubblicamente con le famiglie per questo disagio. Sembra ora che l’allarme sia rientrato. Terremo monitorato».
Episodi inaccettabili, a detta di Comune e genitori, che portano a soluzioni drastiche: «Faremo in modo che non venga autorizzata la proroga. La ditta avrebbe avuto diritto a un anno di proroga per il Covid, con scadenza il 30 giugno 2022, che avevamo concesso, ma questi gravi episodi ci hanno fatto cambiare idea. Provvederemo a una nuova gara d’appalto già entro fine anno in modo da essere pronti a fine primavera con una nuova gestione per tre anni».
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