Imu, le aziende devono al Comune 1,3 milioni di euro

Esaminati i dati 2016 relativi all’imposta: «Evasori nel mirino»
Giro di vite. A Palazzo Rocchetta inizia la stagione della riscossione
Giro di vite. A Palazzo Rocchetta inizia la stagione della riscossione
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Il Comune di Paratico sceglie il pugno duro. E lo fa dopo aver esaminato i dati, preoccupanti, relativi agli accertamenti Imu: dalle casse di palazzo Rocchetta mancano infatti ancora più di un milione e 300mila euro di imposta municipale 2016.

Un buco enorme causato, in primis, da grandi aziende inadempienti: parliamo soprattutto di realtà che lavorano nel settore edilizio-immobiliare, fra le più sofferenti negli anni della crisi. Basti pensare che tre società da sole devono, al Comune, una cifra pari a 800mila euro. Cifra che - anziché saldare - le aziende contestano, a suon di carte bollate.

Risultato: si porta la questione in tribunale, con l'’Amministrazione a sperare che non finisca tutto alle calende greche. «Stiamo facendo di tutto per riscuotere questa cifra enorme - assicura l’assessore al Bilancio Francesco Pianegonda-. In un caso abbiamo utilizzato l’arma di un’ipoteca, in un altro siamo già in cassazione. C’è solo un’azienda che probabilmente non salderà il debito, avendo dichiarato fallimento».

Ma non finisce qui. Agli 800mila euro si somma un ulteriore ammanco di 280mila euro riferito a piccole imprese, artigiani ma anche famiglie che, ad oggi, non hanno ancora saldato l’imposta 2016. Ammonta a circa 300mila euro, invece, il debito di aziende paraticesi che - di fronte agli accertamenti compiuti dal Comune - hanno chiesto (e ottenuto) la rateizzazione dei pagamenti. «Questo a testimonianza che aiutiamo chi è davvero in difficoltà - continua Pianegonda -. Chi invece, di fronte agli accertamenti, ci trascina in tribunale è con ogni probabilità interessato solamente a procrastinare il pagamento. Quello che è certo è che dal 2016 abbiamo iniziato una verifica puntuale delle entrate tributarie: il che significa procedere in tempi stretti con l’individuazione degli evasori, la contestazione e infine con la riscossione».

Un giro di vite che l’Amministrazione spera possa rimpinguare, a stretto giro, le casse del Comune.

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