Il traguardo straordinario di Zaverio, che compie 70 anni

Grande festa per l'uomo affetto da sindrome di Down, che ama la musica e adora la fisarmonica
Orchestre e balli sono una grande passione di Zaverio - © www.giornaledibrescia.it
Orchestre e balli sono una grande passione di Zaverio - © www.giornaledibrescia.it
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Una lunga storia di amore, tenacia e speranza. Che ha portato a un traguardo straordinario, quello che sta per raggiungere il colognese Zaverio Lenza.

Affetto da sindrome di Down, Zaverio è nato il 14 agosto 1948 a Castrezzato, paese in cui ha vissuto l’infanzia. Ora sta per spegnere settanta candeline. Per festeggiarlo si sono riuniti ieri, con qualche giorno di anticipo per via delle imminenti partenze agostane, ben 24 parenti, accomunati dalla gioia di stare vicino a questa persona che tutti a Cologne descrivono come straordinaria.

Forse nei suoi geni, oltre alla trisomia del cromosoma 21, c’era già scritta la sua longevità. Forse, più probabilmente, questa non è altro che il segno più rilevante di una vita vissuta accanto a persone che lo hanno sempre curato, accudito e fatto sentire a proprio agio in ogni situazione.

Fino al 2012, Zaverio è stato l’inseparabile compagno del fratello Fausto, di vent’anni più grande di lui, che insieme alla moglie Agnese Baresi lo ha tenuto in casa, alla cascina Mirandola, per decenni. Poi, 6 anni fa, Fausto è morto, e Zaverio è stato «adottato» dalla cognata e da suo figlio, Marco Lenza, che ora è tutore legale dello zio.

L’amore di certo non gli è mai mancato, ma nemmeno lo ha mai fatto mancare a chi gli stava attorno. Finché ha abitato in cascina, Zaverio ha aiutato la famiglia con piccoli lavori quotidiani, dalla pulizia della casa alla coltivazione di piante e ortaggi. Tra i suoi hobby, quello preferito è sempre stata la musica, ascoltata in tutte le sue forme e nei più diversi generi con una predilezione verso la fisarmonica, tant’è che orchestre e balli sono sempre stati una grande passione.

Dopo la scomparsa del fratello Fausto, la famiglia si è trasferita nel centro abitato del paese all’ombra del Monte Orfano, e Saverio ha abbandonato per la prima volta la campagna, un luogo che non potrà però mai dimenticare. Da circa un anno, tuttavia, il quasi settantenne, che non aveva mai avuto alcun tipo di problema di salute, risente di alcuni problemi di deambulazione, ma è amato e accudito come sempre dalla sua numerosa e straordinaria famiglia. La festa svoltasi nei giorni scorsi, che si rinnova da diversi anni per i Lenza, ha avuto quindi un valore ancor più speciale rispretto al passato. Del resto, questi settant’anni sono la anche la celebrazione della speranza, dell’amore e della tenacia.

 

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