Il sogno di un parco archeo-minerario tra Guglielmo e Val Palot

Il progetto del Comune di Pisogne nasce dalla tesi di laurea di uno studente e potrebbe realizzarsi con 2,5 milioni
Le miniere di Pisogne sono di epoca medioevale
Le miniere di Pisogne sono di epoca medioevale
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Un progetto del valore di 2,5 milioni di euro per realizzare un parco archeo-minerario - tra la valle del Trobiolo, la Val Palot e il lago d’Iseo - è sul tavolo dell’amministrazione comunale di Pisogne. Il piano, finalizzato alla valorizzazione storica e turistica dell’area tramite il recupero di miniere e siti legati all’antica vocazione siderurgica della zona, è stato computato dagli esperti dell’Università Cattolica di Brescia e Milano in collaborazione con i tecnici del Comune di Pisogne e - come fa sapere il sindaco Federico Laini - «è già scattata la corsa per reperire i fondi necessari a renderlo esecutivo, tramite bandi regionali o finanziamenti di altra natura».

Il tutto ha preso avvio dalla tesi di laurea magistrale in archeologia medievale discussa a febbraio 2020 da Mattia Cominelli, originario di Berzo Inferiore e oggi specializzando in Beni archeologici all’Università Cattolica, che «ad una ricognizione storica dei siti legati all’estrazione del ferro in area pisognese ha abbinato lo studio dettagliato del terreno e il censimento di un centinaio di imbocchi e strutture, condotto col geologo consulente del Comune Fabio Fenaroli» ha spiegato Cominelli. È stato di fatto il primo step che ha permesso di mettere a sistema un modello di studio oggi esteso a tutta la montagna pisognese, strutturando itinerari escursionistici e viabilità di collegamento tra le aree d’interesse in un’ottica turistica legata al trekking.

Simile ad una grotta: la miniera 4 Ossi di Pontasio
Simile ad una grotta: la miniera 4 Ossi di Pontasio

La messa a terra prevede un percorso ad anello con partenza dalla Chiesa di Santa Maria della Neve al Monte Guglielmo, scendendo verso Fraine, la Val Palot e la miniera 4 Ossi di Pontasio, che sarà recuperata e resa fruibile ai visitatori. «Si è molto investito sul turismo lacuale, ma siamo convinti che anche la montagna possa costituire un’attrattiva inedita, tanto per i turisti quanto per i pisognesi stessi» afferma il sindaco Laini.

Il tutto è stato reso possibile grazie all’istituzione del protocollo tra l’Università Cattolica e il Comune (che ha già investito 25mila euro per finanziare lo studio di fattibilità su tutta la montagna pisognese). «Cammini e sentieristica esterna potrebbero diventare fruibili nel giro di un anno, mentre ciò che riguarda l’ipogeo e la discesa nel sottosuolo necessita di ulteriori pratiche burocratiche e lavori strutturali per la messa in sicurezza. Si tratta di miniere medievali - diverse quindi da quelle presenti in Valle Trompia - in quanto non dritte e ricche di concrezioni calcaree che le rendono simili a una grotta» precisa lo specializzando Cominelli.

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