Il Silter 2020 è salvo: vacche verso la malga per fare buon latte

Il Comune di Zone ha affidato i prati a una società di Sale fino all’aprile 2026
Alpeggio - © www.giornaledibrescia.it
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Il Silter del Golem è salvo. Le forme della stagione 2020 non mancheranno. Nonostante i momenti bui delle settimane passate, e qualche giorno in cui si era temuto il peggio, il pregiato formaggio che nasce dagli alpeggi del monte Guglielmo sarà prodotto anche quest’estate. Operazione. A predisporre il lavoro che consentirà di mantenere l’alpeggio sano e fruibile è stata l’Amministrazione comunale zonese, che non ha perso tempo e coraggio nemmeno nei momenti più bui dell’epidemia e a fine aprile ha affidato i prati pascolivi del massiccio che si affaccia sull’Iseo alla cooperativa Sebino verde di Sale Marasino.

La concessione durerà sei anni, fino al 30 aprile 2026. In quota. «La società agricola - come riferito dal suo presidente Domenico Ambrosini - porterà in quota 400 vacche, in buona parte da latte. Le lascerà all’aria buona fino a settembre. A produrre il delizioso formaggio saranno gli esperti della malga Guglielmo di sopra, che si trova ai piedi della ripida salita che porta al rifugio Almici e al Redentore».

I pascoli assegnati sono sei per un totale di 360,88 ettari, quindi 3.608.800 metri quadri. Il più grande è quello delle malghe Guglielmo di sotto e di sopra, di poco superiore ai 214 ettari, dove possono pascolare tra le 200 e le 220 vacche. Il più piccolo si trova alla malga Agolo, ed è di quasi 28 ettari. Le altre tre aree si trovano attorno alle malghe Palmarusso di sotto e di sopra e alla Aguina. Le malghe sono costituite da quattro alpi pascolive. A ognuna è annesso un fabbricato a disposizione dei malghesi fatta eccezione per Palmarusso di sopra e di sotto. Erba corta. «L’intervento era primario - spiega il sindaco di Zone Marco Zatti - di quelli che non si possono rimandare. Perdere tempo avrebbe significato rovinare i pascoli del Guglielmo, quelli che il Comune di Zone concede in uso ogni anno per valorizzare la montagna anche dal punto di vista agricolo: l’erba da cui nasce il Silter - conclude il primo cittadino - deve essere tenuta corta e tenera ogni anno, senza eccezioni».

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