Il poliambulatorio di Palazzolo riapre dopo gli spari: «La paura è ormai alle spalle»

La struttura di Palazzolo ha ripreso ieri le attività: le prenotazioni sono state confermate e c'è voglia di normalità
La riparazione provvisoria dei vetri del poliambulatori di Palazzolo dopo gli spari - Foto © www.giornaledibrescia.it
La riparazione provvisoria dei vetri del poliambulatori di Palazzolo dopo gli spari - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Mentre proseguono le indagini sugli undici spari di fucile d’assalto che nella notte tra domenica e lunedì hanno colpito le vetrine del poliambulatorio «Med360» di viale Europa a Palazzolo, si cerca di fornire una chiave di lettura a quanto accaduto e di dare un volto all’esecutore materiale del gesto, per capire se la matrice dell’atto possa essere ricondotto alla criminalità organizzata oppure ad altro.

Gli inquirenti stanno analizzando tutte le tracce utili raccolte sul luogo. Dai bossoli alla cartucce inesplose espulse dall’arma a seguito di tre inceppamenti, sulle quali, espletate le prime analisi del Sis, si sono concentrate le verifiche dattiloscopiche affidate ai laboratori del Ris di Parma. Mentre sui bossoli esplosi il calore dello sparo potrebbe aver compromesso la conservazione delle impronte latenti lasciate da chi ha maneggiato il caricatore, inserendo fisicamente le cartucce nella loro sede, quindi toccandole e maneggiandole, sui colpi inesplosi potrebbero essere rimaste tracce determinanti per identificare lo sparatore. Stesso discorso vale per le immagini di sorveglianza raccolte nel quartiere: in diversi casi i carabinieri hanno sequestrato hard disk con frame importanti per ricostruire i movimenti di chi ha agito indisturbato poco dopo la mezzanotte. Malvivente armato che si ritiene possa anche essere un solo esecutore materiale. La caccia - non si nasconde - è protesa anche ad individuare l’eventuale mandante di un gesto intimidatorio e realizzato con armi non certo ordinarie.

Intanto ieri è stata la giornata della riapertura della clinica in cui si garantiscono interventi di chirurgia estetica, visite specialistiche e cure odontoiatriche. «Ad oggi non comprendiamo il senso di quanto accaduto. Non abbiamo avuto rivendicazioni o richieste di qualunque genere e natura, tanto che non escludiamo anche l’ipotesi dello sbaglio o lo scambio di attività con altre» continua Antony Paolo, amministratore delegato della Med360. «Siamo una struttura giovane e dinamica. Dopo l’inaugurazione del 23 ottobre abbiamo aperto il 3 novembre e da allora siamo in attività. Oggi molti clienti hanno confermato le loro visite e gli interventi programmati e di questo siamo contenti così come delle molte attestazioni di solidarietà che abbiamo ricevuto» conferma il Clinic manager della società.

Nel poliambulatorio palazzolese trovano impiego oltre venti tra medici e professionisti del settore e la struttura è dotata di tecnologie sanitarie  come strumentazione Tac, ortopantomografie, ecografi e attrezzatura medicale odontoiatrica, frutto di un investimento finanziario e in tecnologia davvero non indifferente.

«In un primo momento abbiamo temuto che quegli spari potessero aver danneggiato la strumentazione tecnica, ma fortunatamente i danni sono stati limitati alle lastre delle vetrine (che cambieremo domani mattina) e a qualche scalfittura su mobili e pareti di cartongesso che sono state prontamente riparate e ritinteggiate» continuano dalla Med360. E che gli animi siano comunque leggeri lo testimonia il fatto che la porta di ingresso ieri era solo accostata e senza chiusure o citofoni attivi. «Non sapendo perché ci hanno colpito non temiamo nulla e la nostra quotidianità non è cambiata. Dobbiamo solo buttarci questa storia alle spalle e andare avanti, lasciando ai carabinieri di chiarire i molti perché che ad ora restano senza risposta». La risposta migliore arriva quindi dai clienti: l’agenda delle prenotazioni resta piena. L’attività prosegue. Senza remore o paure.

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