Il pesce siluro ora si mangia: da nemico giurato a prelibatezza

Partito un progetto pilota per trasformare le carni del predatore del lago d'Iseo in una opportunità
Il pesce siluro - © www.giornaledibrescia.it
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Trasformare il vorace, e fino ad oggi dannoso, pesce siluro da problema a opportunità potrebbe essere una svolta per la conservazione delle specie ittiche pregiate del lago d’Iseo. Come fare? Utilizzando le sue abbondanti carni per ricette gastronomiche, quindi preparando piatti gustosi che diventino un’attrattiva per i ristoranti di tutto il Sebino e della Franciacorta, invece che portalo in discarica. L’idea è ambiziosa e probabilmente per avere risultati ci vorrà tempo.

Intanto però a Iseo un primo progetto pilota è partito. A idearlo e a renderlo concreto sono stati il Comune di Iseo - con il consigliere delegato alla pesca Raffaele Barbieri e il rappresentante della Cooperativa dei pescatori del lago d’Iseo Pierluigi Zilberti – e il ristorante Cielo di via Silvio Bonomelli. Quella del Cielo è la prima cucina che mette in tavola le carni di siluro lavorate con sapienza fino a farle diventare una prelibatezza. Una cena per verificarne i risultati si è svolta mercoledì scorso, presenti il sindaco di Iseo Marco Ghitti e il vicesindaco Cristian Quetti, l’assessore all'Agricoltura di Regione Lombardia Fabio Rolfi, il presidente della Riserva delle Torbiere Gian Battista Bosio e il presidente del Consorzio per il Franciacorta Silvano Brescianini.

Al ristorante Cielo il lancio del progetto gastronomico - Foto © www.giornaledibrescia.it
Al ristorante Cielo il lancio del progetto gastronomico - Foto © www.giornaledibrescia.it

Un esperimento per testare la validità delle carni era già stato fatto l’anno scorso dallo chef Francesca Marsetti, che aveva realizzato 800 polpettine di siluro e le aveva distribuire alla rsa Cacciamatta durante il lockdown.

«Abbiamo pensato che per risolvere davvero questo problema potesse essere utile unire alle battute di caccia selettiva anche una diversa visione culturale – spiega il consigliere iseano Barbieri -. Fino a oggi infatti dopo essere stati tolti dall’acqua i siluri sono sempre finiti nell’inceneritore come un rifiuto, con costi di smaltimento che superano i 2 euro al chilo». Per l'assessore Rolfi «riuscire a farlo diventare una risorsa, rendendone conveniente la pesca, innescherebbe un processo virtuoso economico, perché oggi queste carni valgono circa 1 euro e mezzo al chilo, ma anche ambientale, perché meno siluri nel lago significa avere più pesci di tutte le altre specie». Intanto il lavoro di cattura ha subito uno stop per l’acqua poco limpida. Da gennaio al 30 giugno comunque ne sono stati pescati per 85 quintali.

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