Il lockdown favorisce i rospi bufo bufo: i censiti sono 3.700
Tremila settecento rospi bufo bufo sono stati salvati e censiti, tra Clusane d’Iseo e Paratico, nell’annata 2020-2021, dai volontari che partecipano al progetto «Bufo Bufo». «Un record degli ultimi dieci anni, con una percentuale del 113% - sottolinea il referente Francesco Econimo - che testimonia sia la validità dell’azione dei volontari che aiutano gli anfibi nell’attraversamento della SP XII, sia l’analogia con altri animali e aspetti della natura che hanno beneficiato dei lockdown del 2020/2021, con un traffico diminuito ed una minor pressione antropica».
I volontari, coordinati da Alberto Gatti dell’associazione Monte Alto e dalle Guardie ecologiche volontarie della Comunità Montana del Sebino, hanno «salvato» i bufo bufo tutte le sere dal 10 febbraio al 14 maggio, dall’orario del tramonto per circa un’ora e mezza. È questo il periodo scelto dai rospi per scendere dal Monte Alto alle rive del lago per la riproduzione. In azione. «Certo, non siamo ai numeri della colonia del lago d’Endine, dove ce ne sono ventimila – continua Econimo -, ma se si parte dei circa cinquecento di dieci stagioni fa gli esemplari sono incrementati, cosa che conferma la validità del progetto, quello di rendere “autonoma” la popolazione animale del Monte Alto».
Quest’anno i volontari hanno dovuto aumentare anche il fronte stradale, poiché alcuni bufo bufo si sono spostati verso Paratico. Inoltre sono stati trovati anche animali feriti, probabilmente da cinghiali che stanno colonizzando il Monte Alto. Non funzionano i «sottopassi» creati ad hoc per loro sotto la rotonda nei pressi del Costa Verde, poiché sono stati realizzati in modo errato e gli anfibi, non vedendo le luci alla fine del tunnel, non si avventurano.
Nel frattempo le Gev sono aumentate di una decina, grazie al corso realizzato nel 2018. Dallo scorso luglio hanno ripreso in pieno le diverse attività di monitoraggio del territorio che competono loro e lunedì riprenderanno gli incontri nella sede della Comunità Montana del Sebino. Oltre all’assistenza ai bufo bufo, le Gev si occupano anche del progetto anfibi in corso sul Monte Guglielmo, in collaborazione con il Museo di scienze naturali di Brescia, dove ci sono interessanti popolazioni di rane e tritoni crestati. Qui posizionano ogni anno degli appositi teli nelle vasche di raccolta d’acqua per poter censire le specie protette. Le Gev si occupano anche del controllo della raccolta funghi, soprattutto in Val Palot, e sono presenti nella Riserva Torbiere del Sebino, insieme ad altri volontari di associazioni ambientaliste.
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