«Il Green pass rende liberi»: insegna shock a Iseo

Il cartello che evocava la scritta di Auschwitz è stato rimosso dopo poche ore
A Iseo la scritta all’ingresso del locale © www.giornaledibrescia.it
A Iseo la scritta all’ingresso del locale © www.giornaledibrescia.it
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Un cartello che, nello stile, richiama quelli dei campi di concentramento e offende la memoria storica evocando quanto di più aberrante sia accaduto nel secolo scorso, la Shoah. È l’insegna che per poche ore ha campeggiato sull’ingresso di un locale iseano. L’immagine, fotografata e postata sui social, in poco tempo ha suscitato non solo critiche e disgusto ma ha anche provocato l’intervento delle forze dell’ordine. Le voci di quanto era in corso sono arrivate infatti All’amministrazione comunale che ha chiesto l’intervento della polizia locale; così, nella serata di sabato, l’insegna è sta rimossa.

«Il green pass rende liberi, since 1940» era la frase che campeggiava all’ingresso del locale: a chi l’ha ideata, forse, poteva sembrare ironica. Ma lo stile dell’insegna a molti ha ricordato un’altra terribile scritta in lingua tedesca, quella che campeggiava all’ingresso di Auschwitz («Arbeit macht frei»). Un accostamento che ha scosso le coscienze di tanti iseani. Il vicesindaco, Cristian Quetti, ha commentato: «Purtroppo non ne sapevamo nulla ed abbiamo appreso della cosa solo nel pomeriggio di sabato; abbiamo sollecitato le autorità. Le forze dell’ordine hanno immediatamente organizzato verifiche. Credo che, nella libertà di pensiero e d’espressione, il richiamo alla memoria nazista sia un atto da condannare senza se e senza ma».

In contemporanea Monteisola ha perso il suo status di isola «Covid free», come ha comunicato il sindaco Fiorello Turla: «Ci siamo attivati per favorire la somministrazione della terza dose agli over ottanta e ai soggetti fragili e la strada è tutta in salita. Nel frattempo invitiamo chi ancora non si fosse vaccinato a fare uno sforzo. Siamo ad un miglio dal traguardo di questa interminabile maratona. Ora tocca a te, che sei ancora fra quelli indecisi, che hai paura dei vaccini e non ti fidi della scienza oppure non hai coscienza».

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