Il Covid non ferma il pellegrinaggio sul monte Guglielmo

In programma sul Guglielmo la terza settimana di luglio il pellegrinaggio al Redentore
Pellegrini al monumento del Redentore
Pellegrini al monumento del Redentore
AA

Il cinquantacinquesimo anno di celebrazioni ufficiali consecutive al Redentore, in programma sul Guglielmo la terza settimana di luglio, coincide quest’estate con l’anniversario dei cento anni dalla prima messa celebrata da papa Paolo VI, ordinato sacerdote il 29 maggio del 1920, e i 100 anni dalla nascita di Karol Wojtyla, divenuto Giovanni Paolo II. Entrambi i pontefici sono stati proclamati santi ed entrambi sono ricordati con un segno scultoreo nel monumento al Redentore: Paolo VI con una statua inaugurata 22 anni fa e papa Wojtyla con un’incisione nel portale in bronzo della chiesetta eretta sulla sommità del monte.

Per l’occasione l’Associazione culturale Redentore aveva in programma lo svolgimento di una giornata speciale, con la presenza del vescovo di Milano monsignor Mario Delpini e del vescovo della nostra città monsignor Pierantonio Tremolada.

Il rito. Poi l’emergenza sanitaria ha cambiato le carte in tavola, stravolgendo le aspettative. Non ha scalfito però la volontà del sodalizio valtrumplino di celebrare il Redentore nel suo giorno. Quest’anno il ritrovo sulla cima del Guglielmo sarà spontaneo, ma dell’organizzazione del momento religioso ai piedi del monumento si è incaricato don Lorenzo Pedersoli, parroco di Zone. Con lui celebreranno il vicario episcopale di Brescia don Carlo Tartari e il parroco di Inzino don Gabriele Banderini.

La messa è in programma alle 11. Si svolgerà anche in caso di maltempo, nel caso peggiore al riparo nel rifugio Almici. Memoria. «Non abbiamo voluto tralasciare di ritrovarci il giorno del Redentore, festeggiato ogni anno la terza domenica di luglio, perché le cose belle non vanno lasciate perdere – racconta don Lorenzo Pedersoli -. In questo periodo post epidemia le nostre comunità e i rapporti umani vanno costruiti e alimentati anche attraverso le celebrazioni, perché la Chiesa è un’assemblea. La messa è un momento comunitario, una mensa eucaristica dove si fa fraternità, e questo per un parroco non è proprio il momento di assentarsi». Il ritrovo del Guglielmo sarà anche l’occasione per ricordare il consigliere dell’Associazione culturale Luigi Bernardelli, scomparso proprio pochi giorni fa, l’8 luglio a Gardone Valtrompia. «Era un uomo attivissimo – ricorda il presidente Cesare Giovannelli – in cui tutto era vita e la vita era un dovere, collaboratore prezioso che non faceva mai mancare il suo apporto». All’appuntamento di domani sono attese persone dalla Valtrompia, dal Sebino e da fuori provincia. È raccomandata a tutti prudenza e rispetto delle regole anti-covid ancora in vigore.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia